Jacopo di Paolo
notizie 1378 - 1426
dipinto

tavola/ pittura a tempera
cm 209,5 (la) 249 (a) 4,5 (p)
secc. XIV/ XV (1395 - 1405)
n. P70
Il confronto fra i Dolenti di questo Crocifisso e gli stessi personaggi che compaiono nella Croce più tarda eseguita dall'artista per la chiesa di San Giacomo Maggiore, evidenzia in quest'opera intenzioni stilistiche legate al più sincero momento neo-giottesco del pittore. Il suo stile, infatti, qui non è ancora intaccato dall'espressione esacerbata o dallo spirito decorativo "internazionale" sorto nel confronto con Giovanni da Modena dal secondo decennio del secolo in avanti. Il pensiero spaziale neo-giottesco è applicato con candida diligenza nel comporre il perfetto volume del corpo di Cristo e il volto di lui, strutturato piuttosto che descritto; questa parrebbe una ragione significativa per anticipare la datazione di questo Crocifisso all'ultimo decennio del Trecento, più vicina all'Annunciazione (inv. P76) e al San Giovanni del Museo di Santo Stefano. Il pellicano che compare nella cimasa, che secondo un'erronea credenza medievale nutre i piccoli col proprio sangue, era comunemente raffigurato per rappresentare il ruolo sacrificale di Cristo (A. Volpe, 2002).