Musei Civici - Galleria Parmeggiani
Corso Cairoli, 2
Reggio Emilia (RE)
manifattura francese
scultura

lamina d'argento/ doratura
cm. 7.5 (la) 47 (a) 12.5 (lu)
sec. XIX (1800 - 1899)
n. 280
Il gruppo è martellato su lamina d'argento con alcuni particolari fusi, tutto l'insieme è dorato. La Vergine è raffigurata in piedi, sulla testa ha una corona incastonata con paste di vetro, la scollatura dell’abito ha incise le iniziali A M G (Ave Maria Gratia) con al centro una pasta rossa. Il Bambino tende la mano verso un fiore con petali smaltati in rosso, verde e bianco.

Francese della Bottega Marcy, probabilmente di Henri Husson, in forme francesi del XIII-XV secolo.
Si tratta di una produzione particolarmente ambiziosa, di alta qualità tecnica.
Il gruppo si basa su una Madonna col Bambino in avorio presente nel Tesoro della Santa Cappella al Louvre ma, nella trasposizione dall’avorio al metallo, l'esecutore ha usato come riferimento un altro pezzo del Louvre, il gruppo della Vergine con Bambino in argento offerto all’abbazia di St. Denis dalla Regina Giovanna d’Evreux nel 1339.
Le due figure sono caratterizzate dagli occhi a fessura (come in altre raffigurazioni Marcy) e presentano una qualità non omogenea: molto bella la caduta del drappeggio, mentre incerte appaiono le aureole sia della Vergine che del Bambino e approssimata l’incisione della scollatura dell’abito.
La collezione di oggetti d’arte della Galleria Parmeggiani consiste quasi interamente di falsi, molti nello stile distintivo e riconoscibile dello studio Marcy. Comprende lavori di oreficeria, gioielli, manufatti realizzati in oro, argento, rame smaltato, bronzo, ferro. Fra le tecniche decorative impiegate si riscontrano il niello e molti tipi di smaltatura, molti oggetti sono decorati con emblemi araldici. Altri materiali utilizzati sono l’avorio, il cristallo, l’ambra, l’uovo di struzzo, il corno e il cuoio. Alcuni degli oggetti sono probabilmente stati fabbricati o incorporati con materiali antichi, o rivestiti di una patina molto convincente e di una doratura verosimilmente consumata. Lo stile prevalente è quello medievale, oltre allo stile rinascimentale o manierista. Non si tratta mai di copie dirette ma di contaminazioni prese da diversi modelli. La fonte di ispirazione spesso proviene da raccolte parigine o da libri illustrati.