Museo Iola di Montese
Via Trebbo, 1
Montese
[Stielhandgranate modell 24, ][schiacciapatate]

strumenti e accessori
lamiera/ legno/ verniciatura
cm; g 35,56 (a)
Peso della carica gr. 165 Tiro utile 25/30 metri
gr. 469
periodo seconda guerra mondiale
n. W495
la bomba a mano modello 24 era caratterizzato da un involucro di metallo in lega leggera di ferro o acciaio (testa) contenente l'esplosivo avvitato su un manico cavo di legno. All'interno di esso era sistemata una corda doppia con attaccata una "palla-guida" di porcellana. La parte inferiore era chiusa da un cappuccio metallico avvitabile in cui un dischetto metallico impediva il movimento della stessa. Per aumentarne l'efficacia era possibile infilarvi un apposito manicotto a frammentazione. L'innesco era dato da un acciarino a frizione presente nella testa che veniva azionato tirando un anello di plastica collegato alla corda. Questa era collegata alla miccia che accendeva il detonatore con un leggero ritardo, tarato in 4 secondi, per permettere al soldato di lanciarla.
Anche senza eccessivo addestramento era possibile effettuare lanci sui 25-30 m. La sua carica poteva essere composta di tritolo o di nitrato di ammonio non compresso.
Nel primo caso la bomba, colorata in grigio verde scuro, portava contrassegnata la lettera SK e K, nel secondo caso essa era contraddistinta dalle sigle D e O.


bomba a mano difensiva usata a distanza ravvicinata
sul fondo del manico si svitava un cappellotto sotto al quale era collocata una piccola ciambella in ceramica a cui era legato un accenditore che per sfregamento accendeva la polvere da sparo che, pressata, concedeva il tempo di ritardo per il lancio prima di innescare il detonatore e conseguentemente provocare l'esplosione della carica di TNT.