via Magazzini Posteriori
Ravenna (RA)
Data di costruzione / dismissione: 1887 - 1983
Nel 1887 l’imprenditore anconetano Vito Almagià avviò la costruzione di una raffineria di zolfo sul lato orientale del Canale Candiano, affidandone la direzione all’ingegnere Giuseppe Castellucci. L’impianto lavorava da novembre a giugno ed era dotato di tre forni ad otto storte, capaci di produrre annualmente migliaia di tonnellate di zolfo raffinato in pani; la fabbrica traeva la materia prima dalla Romagna, dalla Sicilia e dalla Calabria, disponeva di un motore a vapore da dodici cavalli ed impiegava circa trenta operai. Nel 1942 iniziarono i lavori di realizzazione degli alloggi della direzione ad opera dalla Cooperativa Muratori e Cementisti, seguiti nel 1946 e 1947 dai lavori di ampliamento dello stabilimento e dalla costruzione di un magazzino interno. Per molti decenni, fino al secondo dopoguerra, lo stabilimento ha volto la produzione al settore agricolo, ma l’insorgere delle difficoltà nel mercato hanno portato alla riconversione nel 1981, avviando la produzione di fitofarmaci e insetticidi, proseguita fino alla dismissione, avvenuta nel 1983. Dal 1991 la società privata proprietaria del complesso, ha avviato una serie di lavori di consolidamento su tutti i fabbricati e operato il frazionamento dell’area. L’insediamento produttivo presenta un’edificazione perimetrale lungo il confine con le due strade e la rilevante presenza di due impianti distinti: il corpo di fabbrica contenente i forni della raffineria e il fabbricato adibito a camera di sublimazione. Acquistato dal Comune di Ravenna nel 1999 e oggetto di un intervento di recupero, il complesso è diventato sede di attività culturali.