Conti Angelo
1812/ 1876
scultura

marmo
cm 30 (la) 59 (a) 21 (p)
sec. XIX (1866 - 1866)
n. 0195
Il grande generale e patriota risorgimentale è effigiato da Angelo Conti seguendo il modello della ritrattistica antica. Il busto, montato su un piedistallo a rocchetto, non presenta la camicia con il fazzoletto annodato al collo o il poncho, ma è realizzato secondo uno schema che privilegia l’essenziale e si concentra sui tratti somatici per trasmettere l’idea dell’eroe più che il personaggio storico calato in un'epoca precisa. Il marmo di Giuseppe Garibaldi, scolpito all’incirca nel 1866 assieme a quello di Vittorio Emanuele II (n. inv. 194), rientra nell'ambito della scultura celebrativa commissionata all’indomani della proclamazione del Regno d’Italia.
Si può ipotizzare un rimando alla prima serie di busti dedicati ai padri dell’unificazione nazionale scolpiti da Vincenzo Vela nel 1862 (Trapani, Museo Pepoli, cfr. D. Scandariato, La Scultura celebrativa del secondo Ottocento nelle collezioni del Museo Pepoli, in "Unita nelle Arti" Dai Mille ai Padri del Risorgimento, Trapani 2011, pp. 9-16). In quest'ultimo caso però Garibaldi è effigiato con gli attributi che andranno a definire un'iconografia popolare a livello internazionale e che troverà una vastissima diffusione attraverso i secoli.