tela/ pittura a olio
sec. XX (1926 - 1926)
Il dipinto realizzato nel 1926 raffigura una gabbietta di uccelli appesa alle pareti, probabilmente dello studio, e appena sotto compare, come tema del quadro nel quadro, una natura morta marina. Come scrisse l’amico e letterato Corrado Govoni, De Pisis è poeta perché ama “tutti gli insetti, di tutte le erbe” e perché si avvicina con profonda sensibilità sia alla natura, comprendendone le minime sfumature, sia all’oggetto più semplice e quotidiano. Seguendo Leopardi e Pascoli “e in genere gli intimisti crepuscolari”, il pittore ferrarese rivela attraverso ogni tela “la comune radice poetica tra parola e immagine […] ma senza perdere mai l’aderenza alla diversità, alla singolarità dei mezzi espressivi, che acquistano concretezza ritmica differente” (Ballo 1968, p. 143).
Provenienza: Collezione Gino Brosio, Roma.
Inventario Pianori, n. 25 (17 marzo 1983): "Acquistate attraverso l'intermediazione della Galleria dell'Oca della Sig.ra Laureati Luisa le seguenti opere di Filippo de Pisis: ‘La Gabbietta’ 1926, olio su tela cm 53 x 45,5 […]" (cfr. Archivio GAMC).