Boldini Giovanni
1842/ 1931
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 76 (la) 62.5 (a)
sec. XIX (1876 - 1876)
n. 1358
Il trasferimento definitivo a Parigi nel 1871 offre a Boldini l'opportunità di raffigurare, oltre i temi connessi alla vita moderna e cosmopolita, anche scorci paesaggistici nei dintorni della città. Attraverso questi soggetti il pittore si confronta con gli esiti “en plein air” degli impressionisti, mantenendo però una salda definizione della forma attraverso ricche e morbide pennellate.
L'incompiuta “Machine de Marly” di Boldini rivela uno stretto rapporto con l'omonima veduta realizzata da Sisley nel 1873 e probabilmente esposta alla prima mostra degli impressionisti l'anno successivo, occasione in cui potrebbe essere stata notata dall'artista ferrarese. Entrambi i quadri raffigurano lo stesso edificio a mattoni bianchi e rossi: un complesso sistema idraulico a pompa che alimentava con l’acqua della Senna le fontane del parco del sobborgo parigino di Marly e della reggia Versailles. La “macchina” di Marly è presa da angolazioni e distanze diverse, ma sono molti i punti in comune nei due paesaggi: “in particolare la riva erbosa che taglia in diagonale il primo piano e l’esclusione della struttura secondaria, a sinistra di quella di mattoni, che, data l’ampiezza dell’inquadratura, sarebbe stato logico vedere” (Lees 2009, p. 34).
Il dipinto è stato a lungo registrato nei cataloghi col titolo "La Senna a Bougival" poiché confuso con un altro paesaggio appartenuto a Jean-Baptiste Faure e menzionato dal critico Diego Martelli in occasione della vendita all’asta della collezione del celebre baritono nel 1878.
Per l'acquisto dell'opera si veda la delibera del Consiglio Comunale del 14/12/1979 prot. gen. n. 13545/79 (copia in Archivio GAMC).