via del Catino strada Saiarino
Argenta (FE)
Data di costruzione / dismissione: 1925 - 1994
Nel 1909 venne costituito il ‘Consorzio Speciale di Bonifica della Bassa Pianura Bolognese’, denominato in seguito ‘Consorzio della Bonifica Renana’. Il Consorzio nominò direttore l’ingegnere capo del Genio Civile di Ferrara, Pietro Pasini, incaricandolo della redazione di un progetto generale di sistemazione idraulica della bassa pianura bolognese. Il progetto venne approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nel 1914, con il determinante impegno dei proprietari terrieri che contribuirono finanziariamente all’iniziativa. I lavori di bonifica iniziarono durante il primo conflitto mondiale e terminarono nel 1925. Il Consorzio pianificò un comprensorio diviso in due settori: il primo a sinistra dell’Idice, le cui acque confluivano nel Reno in localitá Beccara; il secondo a destra dell’Idice, con recapito nel torrente Sillaro in localitá Bastia. Venne inoltre realizzata una rete di nuovi canali, suddivisi in ‘acque alte’ scolanti a gravitá, e ‘acque basse’ a sollevamento meccanico. Di rilevante importanza fu la costruzione delle due idrovore di Saiarino e Vallesanta e di altri manufatti quali le botti sotto il Navile e il Savena e le nuove chiaviche di Reno, Lorgana e Campotto. Il complesso delle opere venne inaugurato nel 1925, alla presenza del re Vittorio Emanuele III di Savoia. Lo stabilimento idrovoro di Saiarino, tuttora attivo, è diventato il Museo della Bonifica, costituito da una sala al cui interno si trovano diversi impianti, strumenti di misura e dispositivi di controllo dell’epoca. Realizzato nel 1994, il complesso espositivo è stato completato nel 2002 dalle centrali che attivavano gli impianti idrovori: la centrale termica, elettrica e la sala turbine. Il paesaggio circostante si integra con le strutture dello stabilimento, cardine del sistema di bonifica tra i fiumi Reno e Sillaro, che comprende reti distinte di canali per le acque alte e basse, varie idrovore, casse di espansione e numerose chiaviche. Un’esposizione permanente, all’interno dell'edificio della chiavica emissaria, illustra le vicende storiche e le informazioni tecniche, mentre un percorso esterno mostra le macchine impiegate in passato; la visita attraversa il canale e la vasca di mandata e giunge alla sala delle pompe idrovore. Il complesso è visitabile anche in tempi di emergenza, quando lo stabilimento e le opere di bonifica sono sollecitati dalle piene e le difese sono in funzione.