via Don Minzoni
Bologna (BO)
Data di costruzione / dismissione: 1915 - 1927
Il forno venne costruito in prossimità del Porto Navile tra il 1915 ed il 1917, in un’area interna alle mura indicata nel Piano Regolatore del 1889. Il progetto fu commissionato a Renzo Bedetti, dipendente dell’Ufficio Tecnico Comunale, dal sindaco Francesco Zanardi. La parte centrale dell’edificio conteneva dieci forni a due camere di cottura sovrapposte, il cui riscaldamento era ottenuto attraverso una camera di combustione posta al lato del forno. Al centro dell’impianto, due camini servivano allo smaltimento dei prodotti della combustione. Dietro i forni, riscaldate dalle loro pareti, erano situate le camere di lievitazione. Tutto il pane prodotto veniva venduto nei locali al piano terra che ospitavano anche la portineria, lo spogliatoio, il refettorio, le celle frigorifere e i depositi per le farine. Nel 1918 il Comune cedette in affitto il forno del pane all’Ente Autonomo dei Consumi che, nel 1927, dovendo realizzare una nuova sede per le proprie attività, affidò l’incarico al giovane progettista Carlo Tornelli. Questi decise di utilizzare l’edificio del forno progettando un suo ampliamento e modificando profondamente la struttura esistente. In tale circostanza l’impianto perdette completamente i suoi connotati formali per diventare, nel dopoguerra, sede della Cooperativa di Consumo sino al 1958. L’edificio, ulteriormente modificato, è stato oggetto di un concorso seguito da un intervento di recupero, al termine del quale è diventato sede del Museo d'Arte Moderna di Bologna.