via Maestri del Lavoro
Mirandola (MO)
Data di costruzione / dismissione: 1936 - 1986
Lo zuccherificio di Mirandola fu costruito nel 1936 per volontà della famiglia dell'armatore genovese Erasmo Piaggio, che era a capo della ‘Società Italiana Industria Zucchero Indigeno’, i cui azionisti di maggioranza erano Erasmo e suo figlio Carlo. L’intento era quello di dare vita ad un impianto di distillazione dell’alcool, produzione assai richiesta allora, poiché, dopo l’embargo applicato all’Italia dalla Società delle Nazioni, vi era la necessità di ricavare fonti di energia alternative al petrolio. La fabbrica nacque, quindi, come distilleria e solo nel dopoguerra si trasformò in uno zuccherificio. Dagli anni Cinquanta sino alla metà degli anni Sessanta, lo stabilimento conobbe un periodo di forte espansione, esito di un’innovazione tecnologica che portò ad un progressivo aumento della sua produzione. Per cinquant’anni lo zuccherificio ha accompagnato la vita dei mirandolesi dando lavoro, magari soltanto per una campagna saccarifera, a centinaia di persone, operai stabili e occasionali. La crisi arrivò negli anni Settanta in seguito a vari mutamenti societari. Nel 1986 si giunse alla chiusura dello zuccherificio nonostante le forti proteste dei dipendenti, che furono trasferiti presso altri impianti lontani dalla provincia. Situato nella pianura padana in un’area a prevalente carattere rurale, il complesso si impone per l’articolazione dei volumi uniformata dal ricorso ad un linguaggio marcatamente razionalista. La cortina in mattoni è animata da semplici ma efficaci elementi: il lieve risalto di paraste, architravi e cornici, le ampie finestre e le fasce marcapiano. Ancora più semplice è il trattamento degli interni, caratterizzati da pareti dove le finestre dominano sulle murature e da coperture a falde inclinate con capriate metalliche.
Dopo anni di abbandono, seguiti alla sua dismissione, il complesso è stato oggetto di un intervento di recupero, realizzato dall'architetto Guido Canali, completato nel 2010, al termine del quale è diventato sede dell’Aimag, il locale consorzio di servizi per il cittadino.