Museo Civico di Modena
Largo Porta S.Agostino, 337
Modena (MO)
Malatesta Adeodato
1806/ 1891
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 77 (la) 105 (a)
sec. XIX (1831 - 1831)
n. 501
Secondo quanto riportato da Asioli, il dipinto fu eseguito nel 1831. Il giovane artista che in questi anni godeva del favore del Duca beneficiando di una pensione di studio che lo aveva condotto a perfezionarsi a Firenze e a Roma, nel 1831 si vide revocati i suoi privilegi e fu costretto a lasciare la città capitolina, dove era stato per soli quattro mesi tra il novembre del 1830 e il marzo del 1831 per farvi ritorno negli anni successivi, a causa dei rapporti di amicizia e complicità che aveva intrattenuto con i liberali gravitanti intorno alla figura di Ciro Menotti. Rientrato a Modena, l’artista ottenne il perdono del Duca soltanto nel 1832, anche grazie alle intercessioni del direttore dell’Accademia modenese Giuseppe Pisani. La commissione dell’opera veniva così a rinsaldare la stima riservata dalla corte estense al giovane Malatesta. Il ritratto aveva il delicato compito di veicolare un messaggio politico di fermezza, soprattutto dopo i rivolgimenti politici che, in seguito all’atteggiamento ambiguo del Duca, portarono alla morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli. A questo si aggiunge la volontà di porre l’accento su di un’affermazione dinastica che faceva capo alla politica austriaca. L’effigie infatti porta visibili i segni di potere quali il Toson d’Oro, prestigioso ordine cavalleresco di levatura europea, e il bastone del comando adeguandosi perfettamente ai dettami protocollari dei ritratti destinati a uffici pubblici. La scritta in borgognone antico che corre lungo il bordo del manto principesco “je l’ay emprins”, “io ho osato farlo”, rimanda al motto del duca Carlo il Temerario alludendo alla politica di repressione condotta da Francesco IV. Il tono aulico di tradizione seicentesca
che emerge dall’impostazione generale del dipinto si stempera con gli insegnamenti dei maestri fiorentini Benvenuti e, soprattutto, Bezzuoli nell’impiego di una gamma cromatica calda e morbida