Villa Saffi
Via Firenze, 164
Forlì (FC)
manifattura europea
libreria

legno di noce/ impiallacciatura/ impiallacciatura in radica/ intarsio,
vetro,
ferro,
ottone (?)
cm 216 (la) 256 (a) 41 (p)
sec. XIX (1804 - 1830)
n. Villa Saffi, n. 53
Libreria rettangolare a due corpi in legno completamente impiallacciato di noce e di radica di noce.
La parte inferiore del mobile, che poggia su sei alti piedi quadrati, è costituita da una credenza con due sportelli quadrati sul fronte che si aprono verso l'interno (i cardini sono infatti collocati al centro). Gli sportelli sono impiallacciati in radica di noce e presentano sul davanti una figura virile intarsiata, vestita solo di un perizoma scuro e con un braccio attorno alla testa e l'altro dietro la schiena. Tre lesene piatte, intarsiate con un essenza chiara su fondo scuro, mostrano un motivo a candelabra vegetale e sono collocate in corrispondenza dei montanti verticali della credenza e a divisione degli sportelli.
La parte superiore del mobile è costituita da una vetrina a due ante che si aprono verso l'esterno e mostrano due vani separati, di cui ognuno ripartito mediante scaffalature in cinque ripiani orizzontali. Le vetrine sono divise da tre lesene piatte che ripetono a intarsio grosso modo il disegno di quelle inferiori (terminando però con tre capitelli corinzi), ma sono realizzate con un'essenza scura su fondo chiaro. Il mobile è coronato in alto da un cornicione sporgente, sotto il quale appare una fascia intarsiata, con essenza nera su fondo chiaro, con un motivo vegetale intervallato da grossi uccelli ad ali spiegate, che continua parzialmente anche sui lati. I fianchi dell'arredo appaiono completamente lisci e la ferratura è in ferro (i cardini delle ante e degli sportelli) e, a quanto sembra, in ottone (le chiavi).

Libreria in stile Impero realizzata nei primi decenni del XIX secolo: tale stile, che prende il nome dal periodo in cui Napoleone I fu imperatore dei francesi (1804-1815), perdurò infatti in Italia fino al 1830 circa, affiancandosi allo stile Restaurazione d’importazione francese, che fu nel nostro paese un genere di transizione, senza caratteristiche ben definite. Il gusto Impero segnò il trionfo della tendenza neoclassica che si era già affermata in Europa negli ultimi anni del XVIII secolo, ma si distinse per una maggiore solennità e per una più disciplinata imitazione degli antichi repertori egizi, greci e romani. I mobili si semplificarono e prevalsero, come nella libreria in esame, le tipologie essenziali e squadrate; le linee degli arredi persero ogni dolcezza, si irrigidirono e si fecero semplici e solenni nella loro purezza quasi architettonica, con decorazioni in legno intagliato e dorato oppure in bronzo dorato. Nel caso in esame, invece, l'ampio utilizzo dell'intarsio, tecnica messa da parte durante lo stile propriamente Impero ma ritornata di moda durante il periodo della Restaurazione, spingerebbe a spostare la realizzazione del mobile dopo la caduta di Napoleone. Sono tipici di questi anni, infatti, gli elementi di arredo che riprendono l'aspetto squadrato e massiccio dei mobili Impero, ma che vengono ingentiliti da sottili ed eleganti motivi vegetali a intarsio del tipo che si vede sulla libreria oggetto della scheda. Lo stile Impero si riscontra in molti arredi presenti a Villa Saffi: l’essenzialità e la sobrietà che caratterizza i mobili di questo periodo risultò infatti particolarmente congeniale al gusto dei coniugi Saffi, amanti di uno stile di vita appartato, castigato e improntato su valori quali il senso del dovere e il rigore morale.