oro
secc. VI/ VII (500 - 699)
Rappresenta insieme alle altre opere di oreficeria conservate nel museo un esempio particolarmente raffinato della manifattura orafa altomedievale. La natura stilistica e la lavorazione a giorno sbalzato pertengono all'universo bizantino. La qualità dell'intaglio, l'utilizzo di materiali preziosi e l'alto livello nelle rifiniture, oltre che l'iconografia diffusissima dei due pavoni, consigliano di riferire l'orecchino ad una bottega forse operante in ambito esarcale o comunque in una realtà geografica anche italiana in rapporto diretto con la cultura orafa del mondo orientale.