secc. II d.C./ III d.C. (- - -)
L’ansa, eseguita con la tecnica della fusione a cera perduta, poi rifinita a freddo, avvolge a semicerchio il labbro con due girali e teste di ibis. La decorazione “a giorno” del fusto è costituita da uccelli che si alternano a fiori e foglie. L’attacco inferiore presenta un tempietto circolare, con cupola baccellata e colonne tortili, avvolte da foglie di vite. Sotto la cupola una nuda figura maschile (Bacco?), il cui petto è attraversato in obliquo da una clamide o da una pelle, alza la mano sinistra a reggere una coppa, mentre la destra poggia sul capo di un animale, probabilmente un capretto, accucciato ai suoi piedi. Nella zona inferiore dell’attacco
è raffigurato un fanciullo nudo, forse un piccolo satiro, che tiene nella mano destra, alzata, un grappolo d’uva e nella sinistra, abbassata, un ramo ricurvo. Un filo di colore argenteo è inserito nelle estremità laterali dell’ansa. Il fondo, leggermente concavo, è ornato da cerchi concentrici a rilievo. La brocca venne riparata in età antica.
Produzione in officine dell’Italia settentrionale. Seconda metà del II - III sec. d. C.