Museo Civico Archeologico "A. Crespellani"
Via Contessa Matilde, 10
Valsamoggia (BO)
produzione francese
rivoltella

legno,
metallo
cm.
sec. XIX (1861 - 1861)
n. MOD 42
Rivoltella a retrocarica a sei colpi con canna rigata a ordine tondo con mirino. Cane zigrinato. Cilindro liscio. Castello con marchi. Impugnatura in legno con piastra ed anello portacordone in ferro.

Alla nascita del Regno d'Italia, nel 1961, fu deciso di dotare l'esercito di armi più moderne e sofisticate: come arma da pugno venne scelta la rivoltella francese Lefaucheux modello 1861.
Si trattava del classico revolver, inventato da Lefaucheux, con cartucce a spillo, castello aperto, cosa necessaria per far fuoriuscire lo spillo da percuotere con il cane dall’alto, tamburo a sei colpi, azione singola, bacchetta laterale per espulsione bossoli, quasi simile ad una Colt se si esclude la forma molto arcuata del cane.
Era indubbiamente di un buon prodotto, per l’epoca, tanto che, durante la guerra di secessione americana, ne vennero esportati circa dodicimila esemplari che finirono in buona parte nelle mani delle truppe sudiste.
L’arma venne data in dotazione ai reparti di Fanteria, del Genio e della Marina, ma venne anche distribuita a Carabinieri ed Alpini. Alcuni reparti la conservarono sino allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914.
La pistola a rotazione modello 1861, l’esatta denominazione formale, però divenne subito antiquata per via del veloce progresso delle armi da fuoco che in quel periodo era pieno di nuovi fermenti. Soprattutto per via delle nuove e futuristiche cartucce a percussione centrale che andavano velocemente affermandosi.
Ben presto, quindi, ci fu la necessità di trovare un’arma più moderna che potesse sostituire la Lefaucheaux modello 1861.