Lodi Massimiliano
1816/ 1871
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 380 (la) 260 (a)
con cornice 270 x 390 x 6 cm
sec. XIX (1866 - 1867)
n. 96
In una dettagliata ambientazione medievale il frate domenicano, in atteggiamento predicatorio, difende la città di Firenze al cospetto del re di Francia Carlo VIII, in armatura con giubba di velluto blu decorata da gigli d'oro.
L'opera di notevoli dimensioni s’inserisce nella cosiddetta "pittura di storia", influenzata dallo stile di Hayez e condotta a livelli ragguardevoli da Cristiano Banti e Domenico Morelli, che coniarono il clichè tardo-romantico su cui si sarebbe fondato il repertorio della pittura ufficiale dell'Italia post-unitaria. Il "manifesto agiografico" della vita del Savonarola evidenzia qualche analogia con le opere di Stefano Ussi e in particolare, anche se la composizione è più complessa e ambiziosa, con "La cacciata del duca di Atene" del 1861 (Vercelli, Museo di Borgogna). Una curiosità, il giovane dietro lo scranno reale è una citazione letterale del san Giovanni Evangelista dipinto da Raffaello nella Santa Cecilia di Bologna (Pinacoteca Nazionale), a riprova del modello assoluto rappresentato dal maestro urbinate.
Lodi indisse il 17 giugno 1865 una pubblica associazione per raccogliere i fondi necessari all'esecuzione del suo dipinto, che fu poi collocato alla fine di dicembre del 1867 nella "stanza dei quadri moderni" della Pinacoteca municipale (ASCFe, Repertorio XIX sec., Istruzione pubblica, b. 5, fascc. 1, 29; cfr. Sacchi Lodispoto in Da Boldini a De Pisis, p. 25).