Muzzioli Giovanni
1854/ 1894
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 330 (la) 146 (a)
con cornice 150 x 335 x 5.5 cm
sec. XIX (1888 - 1888)
n. 32
Ritenuto il capolavoro del modenese Muzzioli, la grande tela raffigura il funerale del giovane generale romano. Il feretro è trasportato in modo concitato attraverso un monumentale patio che richiama, secondo un gusto rievocativo e di ambientazione in stile, i caratteri e le proporzioni dell'architettura antica: alti plinti decorati da specchiature a bassorilievo, colonne di verde antico, bacile in controluce e basamenti a forma di protomi leonine con voluminosi acanti. La raffigurazione è però incentrata sulla figura di Ottavia: riversa sul tavolo piange per l'assassinio del fratello perpetrato da Nerone, suo marito. L'animosità del corteo sulla sinistra è bilanciata dalla dolorosa rassegnazione di Ottavia e a destra dall'atteggiamento severo e impassibile di Agrippina.
Muzzioli tralascia, come riporta Toffanello, l’intendimento morale del racconto storico che diventa “pretesto per una ricostruzione ambientale che mira unicamente al coinvolgimento emotivo dello spettatore attraverso un’efficace espressione dei sentimenti e una stesura pittorica di notevole effetto illusivo” (Toffanello 1999, p. 16).
Già alla prima apparizione pubblica, durante l'Esposizione nazionale di Belle Arti di Bologna del 1888, il dipinto fu accolto entusiasticamente e subito acquistato dal collezionista ferrarese Lionello Cavalieri. Questi legò l'opera alla Pinacoteca della sua città, come attesta la delibera del Podestà del 9 luglio 1927 n. 16147 di "dono al Comune per la Pinacoteca comunale di un quadro del pittore G. Muzzioli da parte del comm. Lionello Cavalieri" (Sacchi Lodispoto in Da Boldini a De Pisis, p. 63).