Turchi Gaetano
1817/ 1851
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 130 (la) 180 (a)
con cornice 197 x 148 cm
sec. XIX (1838 - 1838)
n. 79
Come giustamente è stato indicato in altra sede, quest’opera testimonia il clima culturale vigente a Ferrara nella prima metà dell’Ottocento e “il desiderio di una città di ridarsi decoro, di restituire vigore alla scuola pittorica e contemporaneamente di far rivivere il proprio passato artistico e letterario” (Marcello Toffanello, “Storia e fortuna critica del ‘Torquato Tasso in Sant’Anna’ di Gaetano Turchi”, in “Il Tasso ritrovato. Mostra del ritratto di Gaetano Turchi restaurato”, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Massari – Salone d’Onore, Ferrara 1995, pp. 3-6).
Il soggetto si presta idealmente, difatti, a restituire la vena romantica della pittura locale ma ancora condizionata dal diligente accademismo. Turchi decide, per la sua prima importante prova d’invenzione, di raffigurare un momento drammatico della vita del Tasso: l’isolamento nella cella dell'Ospedale di Sant'Anna. L'ambiente è spoglio e cupo, il disordine delle suppellettili e la disposizione casuale delle carte e dei libri concorrono a sottolineare la fragilità del poeta, colto in assorta meditazione.
Eseguito nel 1838 a Firenze, durante la frequentazione dei corsi accademici, il dipinto fu poi recensito favorevolmente a Ferrara ed esposto nel Palazzo del Municipio; già alla fine di quell'anno la Commissione Consigliare d'Ornato decise per l'acquisizione nelle collezioni della Pinacoteca civica (ASCFe, Repertorio XIX sec., Istruzione pubblica, Pinacoteca moderna, b. 5, fascc. 1-5; cfr. Boari Ghe 1995, pp. 67-68; Guidi in Da Boldini a De Pisis, p. 19).