Scuola per il Restauro del Mosaico
Ravenna (RA)
Strettamente legata all'esistenza di un cospicuo patrimonio musivo, la Scuola è testimonianza di un momento storico colto e raffinato, che si è tradotto in una nutrita tradizione artigiana.
Nel corso del quadriennio, al quale si accede per concorso pubblico, si alternano fasi di preparazione teorica ad attività nei cantieri-scuola, proponendosi di creare operatori che possano fare affidamento su una formazione aggiornata e specializzata che tenga conto sia delle tecnologie, sia delle metodologie elaborate sull'esperienza di laboratori e di istituti di ricerca.
Il corpo docente della Scuola è costituito in parte da personale della Soprintendenza (architetti, storici dell’arte, restauratori, assistenti tecnici, disegnatori) e in parte da professionisti esterni ed esperti del settore chimico, fisico e biologico e restauratori specializzati in mosaico, materiale lapideo e stucco. Viene quindi privilegiato un approccio multidisciplinare che prevede l’insegnamento sia di materie storiche che di materie più tecniche legate a tematiche di chimica, fisica e di restauro.
L'iter formativo dell'allievo si conclude con la discussione della tesi finale mirata alla ricerca e all'approfondimento delle problematiche nel settore del degrado delle paste vitree, della conservazione delle tessere auree, del trattamento delle lacune, dei sistemi di ancoraggio antichi e moderni nei mosaico parietali.
Fra i cantieri-scuola di rilievo e di restauro più significativi eseguiti dalla Scuola si ricordano quelli di piazza Ferrari a Rimini, della Villa del Casale di Piazza Armerina, dei mosaici di Galla Placidia, di S. Apollinare Nuovo, dei mosaici pavimentali di S. Vitale e della Domus di via D’Azeglio a Ravenna, del Medaglione del Mare a Madaba in Giordania.