Le 99 nove stelle sono il simbolo della fede trionfante su tutti. La parola greca ixzus è un acrostico formato dalle rispettive cinque lettere iniziali di altrettante parole della stessa lingua che significano "Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore". La scritta in latino salus mundi allude al ruolo del Redentore; l'alfa e l'omega, prima ed ultima lettera dell'alfabeto greco significano che Cristo è principio e fine di ogni cosa. Mosè ed Elia sono rappresentati in quanto profeti che hanno assistito all'Antico Patto. Nelle tre pecorelle sono da riconoscere, in quella isolata Pietro, nelle altre due Giacomo e Giovanni, tutti testimoni dell'avvenimento. Durante la Trasfigurazione comparve la Dextera Dei ad indicare Cristo come esempio da seguire. La figura di sant'Apollinare benedicens rappresenta l'intermediario tra Dio e gli uomini (MONTANARI 2002, Ravenna, l'iconologia, p. 159). Le dodici pecorelle sono i fedeli che seguono il santo, buon pastore, verso i pascoli della vita eterna. Durante lavori di restauro, furono trovate sotto l'abdise alcune sinopie, oggi conservate al Museo Nazionale di Ravenna. Le sinopie presentavano un disegno totalmente diverso rispetto a quello poi realizzato a mosaico infatti al posto degli agnelli che fiancheggiavano sant'Apollinare dovevano esserci al centro una croce latina con estremità patenti fiancheggiata da due pavoni e a destra e sinistra di questi altri due coppie di pavoni che si accostavano a cesti colmi di frutta (MAZZOTTI 1972, Sinopie Classensi, pp. 211-222).
decorazione musiva parietale di S. Apollinare in Classe, Trasfigurazione, Sant'Apollinare
Le 99 nove stelle sono il simbolo della fede trionfante su tutti. La parola greca ixzus è un acrostico formato dalle rispettive cinque lettere iniziali di altrettante parole della stessa lingua che significano "Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore". La scritta in latino salus mundi allude al ruolo del Redentore; l'alfa e l'omega, prima ed ultima lettera dell'alfabeto greco significano che Cristo è principio e fine di ogni cosa. Mosè ed Elia sono rappresentati in quanto profeti che hanno assistito all'Antico Patto. Nelle tre pecorelle sono da riconoscere, in quella isolata Pietro, nelle altre due Giacomo e Giovanni, tutti testimoni dell'avvenimento. Durante la Trasfigurazione comparve la Dextera Dei ad indicare Cristo come esempio da seguire. La figura di sant'Apollinare benedicens rappresenta l'intermediario tra Dio e gli uomini (MONTANARI 2002, Ravenna, l'iconologia, p. 159). Le dodici pecorelle sono i fedeli che seguono il santo, buon pastore, verso i pascoli della vita eterna. Durante lavori di restauro, furono trovate sotto l'abdise alcune sinopie, oggi conservate al Museo Nazionale di Ravenna. Le sinopie presentavano un disegno totalmente diverso rispetto a quello poi realizzato a mosaico infatti al posto degli agnelli che fiancheggiavano sant'Apollinare dovevano esserci al centro una croce latina con estremità patenti fiancheggiata da due pavoni e a destra e sinistra di questi altri due coppie di pavoni che si accostavano a cesti colmi di frutta (MAZZOTTI 1972, Sinopie Classensi, pp. 211-222).