Jolanda di Savoia
area ad uso funerario
monumento funerario
ambito culturale romano
sec. I d.C.
Durante lavori di sistemazione agraria nella valle di Tresigallo, nel 1903 venne alla luce questo cippo sepolcrale di epoca romana. Il monumento fu dedicato da Lucio Scaptio Primo a Gaio Trebio Anterote e a sua moglie Gellia Urbana, liberti. Il defunto viene rappresentato con rotolo e tabella, attributi che lo indicano come uno 'scriba' o un 'procurator' del saltus, i latifondi imperiali della zona, probabilmente nel corso del I secolo d.C.

Si tratta di una stele di una stele ad edicola sormontata da un dado, che doveva reggere un acroterio, affiancato da due leoncini; nel frontone la tabella iscrittoria e nella nicchia il busto di un uomo coperto da un mantello, dal quale esce la mano sinistra che stringe un rotolo; la base è cava per accogliere le cenri del defunto.
I defunti avevano origine libertina diversa, i cui nomi sono noti nella Cisalpina, mentre quello del dedicante no.