Galatina
Congedo
2002
pp. 290-291, n. 212
Portomaggiore/ Faenza
Arstudio C
1994
p. 99-106
Voghiera
insediamento rustico
età romana
Nel corso dello scavo intrapreso nel settembre 1966, N. Alfieri rinvenne due tombe. La prima, a cremazione e orientata nord-sud, era a cassa rettangolare, di mattoni sesquipedali giallastri, rotti e di reimpiego, coperta da una lastra di marmo rosso di Verona (m 1,77x 1,25). Il coperchio giaceva alla profondità di m 0,84 e la tomba era profonda m 0,32. Le ossa combuste erano raccolte entro un’area circolare di m 0,40 di diametro. Il corredo era costituito da una tazza di vetro biancastro trasparente a corpo profondo cilindrico con orlo estroflesso sottolineato da un sottile cordone a rilievo e con decorazionea tre file di incisioni verticali.
Allo stesso livello, a soli m 0,14 dalla precedente, fu messa alla luce un’altra cassa rettangolare di mattoni sesquipedali manubriati rossastri, sia interi che rotti, reimpiegati. Si trattava di una tomba a inumazione con il capo del defunto orientato verso nord (dimensioni m 2,42x0,95). Il corredo era costituito da una lucerna in argilla rosso arancio, integra.
Nel 1978, dopo una profonda aratura, furono avvistati e messi in luce un basamento rotondo in mattoni e tegole, di circa m 2,5 di diametro, conservato per quattro assise, e un altro basamento in mattoni, che sorreggeva ancora un cippo costituito da una colonna calcarea scanalata e dotata di un incasso rettangolare in cima per accogliere una stele. Fu inoltre recuperata una delle tegole, con bollo Pansiana.