Villa Saffi

Forlì
Notizie storico-critiche:
La stanza, situata nella parte sud-est della casa al pian terreno, misura 6,80 m x 3,60 m, con un’altezza di 2,60 m ed è valorizzata da pareti interamente dipinte.
Questa stanza è stata denominata del ping-pong per la presenza di un tavolo da gioco collocato ai tempi di Giorgina Craufurd dopo il suo arrivo in villa. Il tennis da tavolo, così era chiamato all’inizio, era un passatempo nuovissimo per quegli anni ed era stato ideato nel XIX secolo in Cina, dove l’Inghilterra aveva colonie, e per questo Giorgina, essendo scozzese, lo introdusse in Villa Saffi .
Stato di conservazione:
1. Importante risalita di umidità per capillarità per 60/70 cm. lungo tutto il perimetro della stanza. L’umidità presente ha provocato il sollevamento e parziale distacco di buona parte della fascia di intonaco a contatto con il pavimento, la pittura presente in queste zone è polverizzata o esfoliata.
2. Estesa infiltrazione di acqua dall’alto nel lato lungo prospiciente la cucina, causata da una estesa perdita proveniente dal tetto. In questa zona la pellicola pittorica ha perduto quasi interamente tutti gli stati più esterni evidenziando il disegno preparatorio dell’opera.
3. Sollevamenti dell’intonaco di varia gravità: tasche di distacco fino a 1 mq. per 3-4 cm di isolamento dal supporto murario, fino alle fessurazioni causate da movimenti della muratura. In particolare in corrispondenza di vecchie tamponature.
4. Numerosi interventi di “ripristino” eseguiti in epoche diverse con malte cementizie di varia natura e consistenza, in tutta la zona bassa a “fissaggio” di zone instabili o per inserire scatole elettriche.
5. Si trovano sulla zona alta dell’area dipinta, un elevato numero di cavi elettrici e telefonici in disuso. Questi sono fissati all’intonaco con chiodini e fermafilo e proseguono in altre stanza attraverso fori praticati sulla pittura.
6. E’ visibile una recente caduta di intonaco provocata da un grosso foro in entrata alla stanza, praticato con trapano professionale dalla sala accanto.
7. La pellicola pittorica risulta sollevata e indebolita in più punti, anche nelle parti non direttamente interessate da fenomeni di risalita o ruscellamento.
8. La pittura risulta mediamente annerita nelle zone attigue alle fonti di calore e nelle parti circostanti un deposito di particellato ambientale. Vi sono poi vari materiali sovrapposti alla pittura in zone localizzate, quali cemento, adesivo siliconica, sommarie ridipinture con unica tonalità, chiodi, rasature in gesso e stucco.
Descrizione dell'intervento:
1. Trattamento di risanamento delle pareti dall’umidità di risalita con barriera chimica eseguita alla base della muratura, attraverso iniezioni di resine siliconiche a bassa pressione. Intervallo di sei mesi (estivi) prima di proseguire con le operazioni.
2. Prima pulitura leggera con pennelli e aspirapolvere con preconsolidamento di tutta l’area dipinta.
3. Rimozione di tutti gli elementi incongrui con la pittura: cavi elettrici, chiodi, colle siliconiche, rasature grossolane, intonaci sovrapposti e altri elementi che interferiscano con le successive operazioni.
4. Approfondito trattamento consolidante per imbibizione dell’intonaco e del colore con silicato di etile applicato a pennello a più riprese. Intervallo di 28 gg. prima delle successive operazioni di pulitura.
5. Consolidamento in profondità di tutte le zone dove l’intonaco si presenti sollevato o isolato dal supporto murario, tramite iniezioni di malta premiscelata a base di calce idraulica, inerti e fluidificanti, fino a saturazione dell’area distaccata.
6. Seconda pulitura a secco con gomme Wishab ed in seguito più approfonditamente su tutte le pareti con impacchi locali di polpa di carta caricata con soluzione leggera di carbonato di ammonio nelle parti maggiormente annerite.
7. Rimozione di tutti i residui più tenaci di interventi precedenti: cemento, stucco, colle e boiacca di cemento ecc.
8. Fermatura di tutti i bordi nelle zone lesionate con malta a base di grassello di calce e inerti selezionati.
9. Esecuzione di tutte le stuccature con intonaco a calce ed inerti selezionati. Le lacune, anche di piccole dimensioni, saranno stuccate a livello dell’originale.
10. Integrazione pittorica differenziata in relazione alle zone: nelle parti dove la pellicola pittorica è abrasa o consunta, si interverrà con velature a base di pigmenti puri legati con caseinato d’ammonio; mentre le zone mancanti saranno integrate con un ritocco di tipo mimetico, ove questo non sia interpretativo e in accordo con la D.L.
11. Tinteggiatura delle parti non decorate, parete di fondo a campitura uniforme, con tinta a calce applicata previo trattamento consolidante con silicato di potassio.