Descrizione dell'intervento:
giubba da ussaro
PULITURA
Aspirazione e rimozione delle celle pupali.
Rimozione dei rammendi che chiudevano i tre fori.
CONSOLIDAMENTO
ad ago con filato di organzino di seta dei fori presenti; Invece, a seconda delle dimensioni, i fori sono stati integrati con tessuti diversi: quelli piccoli sono stati chiusi da sotto con taffetas di seta nero; quelli medi sono stati chiusi da sotto con il taffetas e il dislivello creato fra panno e supporto è stato colmato con un intarsio di panno nero nuovo. I fori di grandi dimensioni sono stati consolidati con taffetas nero e due strati di velo di seta grigio scuro per avvicinarsi maggiormente al tono sbiadito della giubba.
Chiusura delle cuciture aperte.
Rimozione dei numerosi rammendi presenti sul cordone rosso.
Nel caso dei degradi più grossi abbiamo rimosso il rammendo e consolidato subito dopo la zona, in modo da non permettere una totale apertura e la perdita di torsione del filato interno in fibra vegetale.
Consolidamento dei filati sollevati del cordone con organzino di seta rosso o filato di cotone a seconda delle esigenze. Riproposizione dell’aspetto del cordone riproducendo la tecnica con un filato di lana rossa nelle zone di perdita totale. Si è scelto di integrare solo la parte più esterna del cordone e non il lato interno a causa della difficoltà, dell'invasività dell'intervento e dell'impossibilità di eseguire esattamente la tecnica originale.
Rinforzo delle cuciture di fermatura del cordone rosso alla giubba.
Chiusura dei fori presenti sul bordo di panno dell'interno.
Eliminazione degli spilli presenti di fermatura del cartellino interno e delle nappe. Fermatura dei due elementi a cucito.

giubba della cavalleria garibaldina
PULITURA
macroaspirazione effettuata su tutta la superficie con un aspiratore a potenza regolabile
prove di stabilità del colore
pulitura per immersione in acqua e tensioattivo neutro
CONSOLIDAMENTO
delle lacune presenti sul cordoncino verde

giubba della guardia nazionale
PULITURA
macroaspirazione effettuata su tutta la superficie (giubba e fodera) con un aspiratore a potenza regolabile
prove di pulitura delle macchie presenti sull’esterno della giubba
pulitura meccanica delle macchie della fodera attraverso l’ausilio di piccoli pennelli
rimessa in forma per mezzo del tessuto di gore-tex della parte inferiore del fronte e del retro della giubba
CONSOLDAMENTO
delle lacune e dei micro-fori presenti sulla fodera, delle lacune del panno di lana rossa presenti sulle spalline, sulle mostrine e sulle patte delle tasche
riposizionamento del bottone superiore
INTEGRAZIONE
integrazione delle rifiniture di lana rossa dei polsi
giubba in panno azzurra
PULITURA
Macroaspirazione effettuata su tutta la superficie (giubba e fodera) con un aspiratore a potenza regolabile
CONSOLIDAMENTO
dei piccoli fori presenti sul panno di lana nera e azzurra, del nastro (orlo) del colletto e del petto, della cucitura del cordoncino
rimozione del rammendo sugli alamari e consolidamento della consunzione presente
integrazione dei due bottoni mancanti
consolidamento della fodera, Trattamento biocida eseguito in autoclave presso la Radis di Ravenna.
Il primo intervento è stato di spolveratura.
A seguito si è proceduto con la pulitura, sulle superfici lucide, con soluzione alcolica e cotone idrofilo, asportando la parte ossidata ed ingiallita del film superficiale della lucidatura, mantenendone il fondo inalterato. Le superfici grezze dell'interno della struttura, sono state pulite con una soluzione al 2% di ammonio bicarbonato in acqua demineralizzata.
Si è analizzata la stabilità della struttura, sottoponendo a sforzo manuale le componenti unite ad incastro, verificando se erano solide e stabili ed incollando le componenti instabili (un bracciolo, lo stemma e alcuni contorni dello schienale) con colla tipo one shot: cascamyte.
Le parti mancanti sono state ricostruite, ripristinando un aspetto simile a quello originario, per quanto sia stato possibile con l'interpretazione dell'esistente e la consultazione di documenti storici ed i cataloghi dell'ebanista che la realizzò.
Della corona posta sullo stemma del Comune di Faenza, erano rimasti due spezzoni laterali che ci hanno consentito ci capirne lo sviluppo. E' quindi stata ricostruita con essenza lignea analoga a quella in opera, in questo caso noce. Dopo aver incollato listelli di legno per ricostruire il volume della corona, si è proceduto al loro intaglio, riproponendone la forma originaria. Gli spezzoni conservatisi delle modanature, e le tracce di colla esistenti ci hanno consentito di comprenderne le sagome e lo sviluppo; sono state intagliate in essenza di noce, applicate e patinate in modo omogeneo al resto delle superfici.
La consultazione dei cataloghi storici ci ha permesso di individuare le forme dei pinnacoli ornamentali della spalliera, due coppie, che sono stati realizzati al tornio, in essenza di noce, applicati e patinati anch'essi in modo esteticamente omogeneo all'originale.
Il tutto è stato lucidato con gommalacca, applicata in una prima stesura mediante pennello, successivamente lucidata con tampone di lana in tela di lino, con passate successive fino ad ottenere un film uniforme.
Sui due piedi anteriori mancavano le rotelline in legno, mentre la loro struttura portante, in ottone si era mantenuta. Una ricerca ha portato al ritrovamento di rotelline in legno della stessa dimensione di quelle applicate sui piedi posteriori; sono state smontate dalla loro struttura ed applicate a quelle originali della poltrona, per poi applicarle sui piedi anteriori.
In fine si è proceduto all'esecuzione di un trattamento protettivo applicando, con un panno, una pappina di cere d'api e di carnauba al 20%, sciolte in d-limonene (terpene di agrumi).
Tutti i materiali utilizzati durante il procedimento sono a bassissimo o inesistente impatto ambientale, con grado di nocività nullo., 1° fase:
L'imbottitura è stata fatta a strati; primo strato capecchia,secondo strato crina animale. Le molle sono in rame a otto giri in buono stato pertanto si possono riutilizzare. Le cinghie iuta sono da sostituire in quanto sono usurate.
La tela iuta e lo spago che legano le molle sono da sostituire per l'usura,inoltre ho riscontrato un difetto sulla vecchia legatura delle molle che è stata eseguita solo 4 volte anzichè otto. Le vecchie borchie non si recuperano in quanto essendo di latta, si rompono nel toglierle.
2° fase:
Consiste nel montare le cinghie di iuta dove appoggiano le molle di rame. Vengono montate la varie tele bianche sia nello schienale che nel sedile,poi si rimontano le imbottiture originali con le varie tele bianche e per ultimo la stoffa con borchie e bordino.