Notizie storico-critiche:
mobile risalente al XVII secolo, in noce con intarsi di tipo certosino sui montanti laterali anteriori, i cassetti sono placcati in ulivo.
Stato di conservazione:
Strutturalmente si denota l'assenza di un telaio portante, le tavole costituenti le fiancate sono tenute insieme dalla guide di supporto dei cassetti, particolarmente deteriorate e dal piano, fissati con chiodi. Il peso è ripartito sulle sole fiancate.
Il piano, costituito di due tavole, di cui una è larga 45 cm, si è sensibilmente
deformato, e presenta una conca centrale profonda più di cinque centimetri.
Le tavole costituenti la schiena sono anch'esse fortemente degradate, in
seguito a massicci attacchi di insetti xilofagi ed infiltrazioni di acqua, qualcuna manca.
Identico lo stato dei piedi, a ciabatta: fortemente degradati quelli laterali,
mancano quelli anteriori.
Alcune lacune nell'intarsio e nella placcatura dei cassetti.
Le maniglie presenti, non erano coeve, ma risalenti al XX secolo.
Descrizione dell'intervento:
Spolveratura e prima pulitura con acqua demineralizzata ed ammonio
carbonato al 3%.
Pulitura successiva, di macchie di vernice e resti di patine improprie con
metilpirrolidone addensato con etilcellulosa al 10%.
Smontaggio del piano, per raddrizzarne le tavole. L'operazione è stata eseguita
inumidendo le tavole con impacchi di panni inzuppati per alcuni giorni. Le
tavole bagnate sono state asciugate a caldo, forzate in una posizione
leggermente meno curva, ribagnate, riasciugate e tensionate nuovamente; la serie di operazioni è stata ripetuta varie volte fino ad ottenere una superfice ad andamento rettilineo.
Sono state sostituite le guide dei cassetti deteriorate, ricostrundo la struttura portante; si è utilizzata essenza di pioppo.
Consolidamento delle parti lignee degradate, con imbibizione di regalrez 1126 (una resina alifatica da idrogenazione degli oligomeri ottenuti da vinil-toluene e alfa-metil-stirene) sciolta in d-limonene. Le applicazioni si sono succedute nel tempo, con diluizione (iniziale) dal 5% al 15%, fino a competo assorbimento.
Ricostruzione dello zoccolo integrandone le lacune con essenza di noce
nazionale. Alcune piccole parti sono state ricostruite con resina epossidica
araldit sv 427.
Sono stati ricostruite le parti mancanti o deteriorate, per usura, nei fondi dei cassetti, e nella schiena, utilizzando essenza di pioppo, la stessa originaria.
Alcune lacune lignee sulle pareti laterali e nel piano, sono state ricostruite con noce nazionale; con la stessa essenza sono state ricavati i listelli per chiudere le fessure longitudinali presenti in corrispondenza dell'unitura delle tavole.
Gli intagli sono stati risanati, incollandone le parti staccate con colla animale
sciolta a caldo, le lacune sono state integrate con tarsie in essenza di acero e noce.
I fori di sfarfallamento degli insetti xilofagi, e le microfessure sono stati stuccati con solfato di calcio, legato con colla di coniglio e pigmentato con ossidi e terre calcinate.
Gli innesti sono stati patinati con brugnolino color noce, sciolto in acqua,
ritoccati successivamente con aniline sciolte in alcol e gommalacca.
Successivo trattamento superficiale, con imbibizione di “miscela sana” della
Spring Color: olio di lino additivato di solventi (alcol, limonene) ed essiccativi; tre imbibizioni successive, intercalate da asportazione residui fatta con panni morbidi.
Trattamento protettivo finale con cera microcristallina “amber” sciolta al 5% in d-limonene.
Si sono applicate maniglie e bocchette, di fattura e materiali più consoni al
mobile.