Raccolta d'Arte Moderna
Largo Relencini, 1
Lugo (RA)
Montevecchi Amleto
1878/ 1964
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 50 (la) 68 (a)
sec. XX (1950 - 1969)
n. 436
Pittore e decoratore. Studia all’Istituto d’Arte e Mestieri di Imola e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove studia con Ferri, Malagodi e Gordini. Nel 1899 ottiene l’abilitazione all’insegnamento del disegno. Frequenta i cenacoli artistici cittadini, stringendo amicizia con Alfredo Protti, Giovanni Grandi, Gualtiero Pontoni, Filippo Beghelli. Nel 1905 assiste il maestro Ferri nelle decorazioni ad affresco della chiesa della Maddalena in via Zamboni ed all’interno di Palazzo Ginnasi ad Imola. Unitosi alla Bitta, compagna di Domenico Baccarini, si trasferisce per qualche tempo a Forlì, operando per la rinomata fabbrica di ceramica Minardi di Faenza.
Artista versatile e aperto alle novità stilistiche introdotte da Baccarini, Montevecchi si dedica alla pittura di figura ed alla ritrattistica di chiara marca espressionista. Dopo un periodo particolarmente travagliato, segnato dalle morti di un figlio e della Bitta, alla fine della guerra fa ritorno a Bologna dove riprende ad insegnare e nel 1920 fonda il Sindacato degli artisti. Torna a dipingere e, dopo aver presentato numerosi suoi lavori alla mostra della Società "Francesco Francia" nel ‘18, svolge un’intensa attività espositiva sia in ambito bolognese che in quello romagnolo (Forlì, 1921, Imola 1923).
Nel 26 è invitato alla mostra leghiana di Modigliana. Tra gli anni Trenta e Quaranta partecipa di frequente alle mostre sindacali. Nel 1931 fonda nella Galleria di via Santo Stefano 14, il Circolo "Amici dell’Arte" di Bologna, che confluirà poi nel Circolo Artistico.
A partire dalla metà degli anni Venti Montevecchi si dedica con assiduità alla pittura murale. Nel ‘26 esegue decorazioni nella chiesa della Mascarella, purtroppo distrutte durante la seconda guerra mondiale come anche le pitture realizzate in quegli stessi anni per l’Istituto delle Dorotee in via Irnerio. Seguono, durante gli anni Trenta, numerosi altri lavori per chiese di città e del territorio romagnolo, come nella parrocchiale di Sesto Imolese e nella nuova chiesa dell’Alba a Riccione. Tra gli ultimi lavori figura la pittura murale intitolata Dolore divino ed umano alla Croce nella Cappella dei Caduti nella chiesa dei Cappuccini a Lugo, ultimata nel 1951. Ammalato e sofferente, l’artista trascorre gli ultimi anni di vita a Lugo, nella casa del figlio a Villa San Martino.