La Casa Rossa di Alfredo Panzini - Museo e Parco culturale
Via Pisino, 1
Bellaria-Igea Marina (RN)
Clelia Panzini
1867/ 1954
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 27 (la) 39 (a)
sec. XX (1912 - 1912)
Dipinto ad olio inserito in una cornice lignea con pastiglie, dorata con oro falso in foglia.
Titti, ovvero Matilde, figlia di Clelia e Alfredo Panzini, è ritratta in tenera età con il volto dalle gote rubiconde incorniciato da riccioli biondi e con un vestitino bianco dall'ampio fiocco azzurro.


Clelia Gabrielli (1867-1954), insegnante di disegno e pittrice, sposò a Parma nel 1890 lo scrittore e professore di lettere Alfredo Panzini (1863-1939) con cui ebbe quattro figli: Emilio, Pietro, Umberto e Matilde, ultimogenita della coppia nata nel 1908. Matilde, molto legata al padre, giovinetta dall'aspetto angelico, si era innamorata del maturo giornalista Aldo Mayer, direttore del Piccolo di Trieste. Data la differenza d'età tra i due innamorati, Panzini non approvava questo legame e Matilde dopo alcuni anni seguiti alla morte del padre, si ritirò nel monastero delle Monache Benedettine di San Giovanni Battista sul colle di Montemario a Roma, uscendone una trentina d'anni dopo. Morì nel 2000 in una casa di riposo a San Mauro Pascoli e fu sepolta nel cimitero di Bellaria, dove riposano anche i fratelli Pietro ed Emilio e la cognata Elide.