Mirandola
Notizie storico-critiche:
La prima notizia relativa alla presenza dell'organo in questa chiesa risale al 1609. L'ornamento della cassa dello strumento fu compiuto nel 1696 dall'intagliatore locale Giacomo Gibertoni. Nel 1768 Agostino Traeri smontò l'organo dalla antica cantoria esistente presso la prima arcata sopra il presbiterio dal lato dell'Epistola e lo trasferì su di una nuova posta sopra la porta maggiore, eretta a spese di vari benefattori. Il Traeri lo restaurò a spese del prevosto - al quale "ab immemorabili" spettavano le relative spese di manutenzione - e lo ampliò a spese dei canonici del Capitolo Collegiato. Quest'ultima fase dei lavori in particolare comportò l'aggiunta di due registri di Tromboncino 8' (entrambi divisi in Bassi e Soprani, con il Tromboncino II Bassi di 4'), di un Cornetto Soprani (VIII-XV- XVII) e, cosa singolare, di una seconda tastiera dotata probabilmente di un Principale "in eco". Nel 1792 i mantovani Luigi e Andrea Montesanti riportarono lo strumento ad una sola tastiera, rifecero il somiere, adottando il sistema "a vento", ed aggiunsero alcuni registri. Dopo un imprecisato restauro eseguito nel 1827 da Antonio Sona di Verona, toccò al bresciano Carlo Comencini, nel 1863, compiere una generale revisione, introducendo fra l'altro un registro di Trombone al pedale. Nel 1937 la cantoria venne demolita e l'organo, smontato, venne depositato in locali della canonica in attesa, secondo il progetto del prevosto D. Enrico Muzzioli, di essere rimontato sul pavimento del coro. Nel 1951 fu invece costruito l'attuale organo a trasmissione pneumatica di fabbricazione industriale della ditta Balbiani - Vegezzi - Bossi, ottenuto a spese del Genio Civile. Per le parti componenti l'antico strumento iniziò una lenta dispersione. Fortunatamente nel 1981 una parte del materiale dell'antico organo venne ritrovata e fu possibile rilevare la sopravvivenza di un originale nucleo di canne attribuibili a Giovanni Cipri (sec. XVI), assieme ad altro materiale di Agostino Traeri, dei Montesanti e di Carlo Comencini.
Nel Duomo in certi periodi esistette anche un secondo organo. Nel 1635 la confraternita del Rosario teneva un proprio strumento nella seconda cappella (a partire dalla porta maggiore) sotto la navata laterale dal lato del Vangelo. Nel 1823 il mirandolese Giacinto Paltrinieri, parlando dell'organo grande lo definiva "organo di porta", probabilmente in implicita contrapposizione ad un secondo strumento esistente nella chiesa. Sappiamo anche che nel 1867 il prevosto don Riccardo Adani possedeva un organo positivo, ceduto in prestito alla chiesa del Gesù, ed in precedenza molto probabilmente utilizzato nella Collegiata.
Stato di conservazione:
Lo strumento e la relativa tribuna sopra la porta principale furono smontati nel 1937 per far posto ad un organo di produzione industriale; attualmente, dopo la dispersione di parte del materiale antico, restano di Giovanni Cipri (sec. XVI) parti della cassa lignea e 11 canne appartenenti a registri di Ripieno e di Flauto, di vari organari anonimi (secc. XVII e XVIII) 7 canne, di Agostino Traeri (1768) 25 canne metalliche e 2 di legno, di Andrea Montesanti (1792) il somiere maestro, varie parti della cassa lignea, 14 canne metalliche ad anima, 3 di legno ed una noce di Tromboncino S., di Carlo Comencini 7 canne di Trombone al pedale ed una ad anima. A queste 74 canne si aggiunge un migliaio di canne settecentesche di fattura Montesanti, acquistate dall'organaro Domenico Vergine di Casalpoglio (Mantova) in previsione del restauro e del completamento dello strumento mirandolese.
L'organo, smontato, privato di parte del materiale, attaccato dai tarli e consunto nelle pelli, è in condizioni di inefficienza.
Il presente restauro, attraverso un'analisi comparata e filologica dei documenti storici (epigrafici, archivistici, bibliografici, fotografici et cetera) e delle parti dello strumento, sarà finalizzato a recuperare le antiche, caratterizzazioni sonore e strutturali, a documentare ciò con i rilievi più significativi (descrittivi, mensurali, grafici, inventariali, fotografici) e a riportare il manufatto alla migliore efficienza.
Descrizione dell'intervento:
Opere comuni: le parti lignee saranno smontate, pulite a secco con abrasivi gommosi e, dove necessario, lavate con acqua al fine di preservare gli antichi segni di finitura del legno (punti e tracciature a secco, scritte a inchiostro), reintegrate nelle asportazioni con innesti delle medesime essenze, consolidate, disinfestate e preservate dagli insetti xylofagi con trattamento a base di essenza naturale di cupressus sempervirens; le stuccature con gesso di Bologna - terre colorate naturali - colla di coniglio saranno operate soltanto nei fori dei tarli e nelle fessurazioni da ritiro del legno; le antiche verniciature a base di cera d'api oppure di terra rossa - colla animale a caldo saranno delicatamente ripulite e leggermente reintegrate limitatamente alle lacune; il rimontaggio finale delle parti lignee sarà eseguito con colla garavella e con i chiodi antichi recuperati nello smontaggio iniziale; le pelli di agnello e agnellone conciate all'allume in bianco saranno completamente sostituite con nuove analoghe e fissate con colla animale, qualora risultassero irrimediabilmente consunte; le parti in ottone gravemente ossidate e poste internamente ai somieri (molle, punte-guida, tirantini, ganci, occhielli, ecc. ) saranno rifatte con filo ottone crudo di analogo diametro; le parti in ferro (catenacci, leve, tiranti, squadrette, chiodi) saranno rimesse in forma, disossidate meccanicamente e preservate mediante inceratura; le guarnizioni di pannetto o altro saranno sostituite limitatamente alle porzione consunte; le parti di carta e cartone saranno ripulite con abrasivi gommosi teneri (evidenziando eventuali iscrizioni a inchiostro), rimesse in piano e reintegrate nelle lacune con materiali cartacei analoghi.
Cassa: restauro delle parti antiche superstiti con ricostruzione secondo forme Montesanti, in abete rosso e pioppo nero massiccio, delle parti mancanti conprese le cornici ed esclusi gli intagli.
Tastiera: ricostruzione con materiali e forme Montesanti.
Pedaliera: ricostruzione con materiali e forme Montesanti.
Registriera: ricostruzione con materiali e forme Montesanti.
Meccaniche: ricostruzione con materiali e forme Montesanti.
Somieri: restauro del somiere maestro con eliminazione trasuoni mediante rettifica dei piani con carteggiatura manuale limitatamente al necessario; ricostruzione secondo modelli Montesanti di quelli per il Contrabbasso e i Timballi; ricostruzione secondo modelli Comencini di quello del Trombone al pedale.
Crivello: ricostruzione in abete foderato di carta sopra e sotto.
Manticeria: ricostruzione di tre mantici a cuneo con corde e carrucole secondo modelli Montesanti; applicazione di nuovo elettroventilatore silenzioso con portata e pressione proporzionata allo strumento; costruzione di flangia, valvola autoregolante a tendina, condotti ai mantici da alimentare, impiegando esclusivamente legno massiccio e pelle ovina.
Canne metalliche: pulitura da polvere, detriti e incrostazioni con mezzi meccanici e con lavaggio in acqua, rispettando l'antica patina d'ossidazione; rimessa nella forma geometrica originale mediante battitura con forme lignee adatte; ricostruzione delle canne di facciata e delle altre interne mancanti con lega e misure analoghe alle originali. '
Accordatura: in tondo, dopo controllo dell'intonazione "a bocca" e"a vento", rispettando gli antichi coristi e temperamento rilevabili dalle canne maggiormente integre.