Museo di San Domenico
Via Sacchi, 4
Imola (BO)
produzione italia centro - settentrionale
rilievo

gesso,
marmo
cm. 23 (la) 29 (a) 2 (p)
sec. XIX (1800 - 1849)
n. 58
Bassorilievo ovale, di dimensioni contenute, con al centro figura maschile di profilo, barbuta ed abbigliata secondo la moda cinquecentesca. Una scritta in caratteri dorati ne svela l’identità: Gian Antonio Flamini.
Non sono note la provenienza né le modalità con cui il rilievo sia giunto al museo.
 


Giovanni Antonio Flaminio (1464-1536) è figura si spicco nel clima culturale imolese di primo Cinquecento, ed attorno a lui si raccolgono artisti ed intellettuali. Tra il 1509 ed il 1517 risedette ad Imola, sua città natale, dove si impegnò in qualità di pedagogo e tenne una scuola privata per l’educazione dei giovani di famiglie aristocratiche. Fu anche autore di varie opere e testi in latino, dei generi più svariati, dalla grammatica alla poesia, alla scienza. La sua figura di intellettuale di riferimento si dimostra anche nella fitta rete di rapporti epistolari e personali che intrattenne con le maggiori personalità culturali del tempo, ben oltre i confini dell’orizzonte culturale imolese.
Il piccolo rilievo ha quindi chiaramente scopo celebrativo, per quanto lo stile appaia ibrido e non omogeneo. Anche i materiali del rilievo sono differenti: marmo per il profilo, inserito in un ovale in gesso. La scritta dorata, così come l’ovale dipinto di nero in modo non compatto, sembrano da riferire senza dubbio ad un’epoca relativamente moderna. Il profilo, per quanto di qualità non eccelsa e opera di un modesto scultore locale, presenta caratteri più sensibili, come la lavorazione a gradina della falda del copricapo per rendere una sensazione ruvida rispetto all’incarnato, ma non presenta, ad uno sguardo ravvicinato, eccessiva raffinatezza: si notino le ciocche segnate con segni netti e profondi e l’assenza di sfumatura della barba sulle guance. Si può ritenere il rilievo per un’opera pienamente ottocentesca, di carattere storico e celebrativo, ove la rievocazione della moda in stile cinquecentesco connota l’identità del personaggio, identità che è del resto ribadita dall’iscrizione dipinta in caratteri dorati.
Non si conoscono i tempi e le modalità di ingresso del rilievo alla collezione comunale. Si può tuttavia avanzare l’ipotesi che il rilievo appartenga alla fase dell’ “Iconoteca”, raccolta di ritratti di personaggi illustri imolesi, donata da Luigi Angeli alla Biblioteca di Imola nel 1819. Proviene dal sotterraneo dell’ex Museo Archeologico dove si trovava nella cassa denominata B5, con altri materiali, come risulta dalla ricognizione manoscritta conservata presso i musei e datata 24/05/1988.