Museo Arcivescovile
Piazza Arcivescovado, 1
Ravenna
seta
vestimenti
produzione del Vicino Oriente (?)
secc. VII d.C./ VIII d.C. (690 - 710)

Si tratta di un sottilissimo telo serico, tinto a porpora e ornato da 6 galloni di seta, di cui 4 sono intessuti con iscrizioni e gli altri due presentano motivi geometrici. Il velo presenta motivi a rombi delimitati da volute più chiare e contenenti ciascuno un motivo decorativo floreale assai stilizzato. Il tessuto è poi decorato, nella parte centrale, da motivi geometrici (ottagonali, a stella) in rosso e verde. I 6 galloni sono disposti 3 per lato, di cui quello mediano più largo (circa cm. 4, 4.5) a colori, con disegni geometrizzanti (ottagonali e schiacciati) e fitomorfi assai semplificati, realizzati nelle tinte: verde, giallo, porpora; mentre quelli laterali recano delle iscrizioni. Nella teca si conservano anche due frammenti quadrati, intessuti con fili dorati, e 7 fettucce tinte a porpora con lettere e disegni fortemente colorati.

Si tratta di un velo per oblazione liturgica in broccato con iscrizioni, a cui si aggiungono fettucce seriche con ricamati brani di salmi e motivi ornamentali. Il velo venne poi riutilizzato per la sepoltura di un vescovo che è però purtroppo impossibile da identificare. Il sarcofago in cui sono state ritrovate le stoffe è quello che è decorato sulla fronte da due agnelli affrontati ad una ghirlanda e con due palme dietro di loro, collocato nella navata sinistra (il secondo entrando) della basilica di Sant'Apollinare in Classe.

La stoffa sarebbe di derivazione orientale, realizzata su commissione (ciò spiegherebbe le iscrizioni in latino e non in greco) e poi spedita a Ravenna, oppure tessuta a lavorata in luogo da maestranze orientali o educate da artigiani orientali. I frammenti serici a fettuccia, esaminati da esperti di abbigliamento religioso, sono risultati essere lacerti di un cingolo episcopale.

Questa stoffa era stata richiesta nel 1991 dal British Museum per una mostra dedicata all'arte e alla cultura anglosassone nei secoli VII-IX, ma date le sue pessime condizioni di conservazione e l'estrema fragilità dell'oggetto, il prestito venne negato.