vestimenti
secc. VII d.C./ VIII d.C. (690 - 710)
Si tratta di un velo per oblazione liturgica in broccato con iscrizioni, a cui si aggiungono fettucce seriche con ricamati brani di salmi e motivi ornamentali. Il velo venne poi riutilizzato per la sepoltura di un vescovo che è però purtroppo impossibile da identificare. Il sarcofago in cui sono state ritrovate le stoffe è quello che è decorato sulla fronte da due agnelli affrontati ad una ghirlanda e con due palme dietro di loro, collocato nella navata sinistra (il secondo entrando) della basilica di Sant'Apollinare in Classe.
La stoffa sarebbe di derivazione orientale, realizzata su commissione (ciò spiegherebbe le iscrizioni in latino e non in greco) e poi spedita a Ravenna, oppure tessuta a lavorata in luogo da maestranze orientali o educate da artigiani orientali. I frammenti serici a fettuccia, esaminati da esperti di abbigliamento religioso, sono risultati essere lacerti di un cingolo episcopale.
Questa stoffa era stata richiesta nel 1991 dal British Museum per una mostra dedicata all'arte e alla cultura anglosassone nei secoli VII-IX, ma date le sue pessime condizioni di conservazione e l'estrema fragilità dell'oggetto, il prestito venne negato.