Museo Arcivescovile
Piazza Arcivescovado, 1
Ravenna
marmo greco/ scolpitura
arredi sacri e votivi
produzione ravennate
secc. VIII d.C./ IX d.C. (790 - 810)
cm 27,5 (a) 80 (lu) 9,5 (s)
L'arco è sottolineato da un cordoncino, cui segue una fascia che contiene un intreccio vimineo di tre giunchi a linee diritte, curve e spigoli a punta. Nello spazio di risulta all'estrema destra vi è una foglia d'edera.

Questo tipo di decorazione che si articola in intrecci viminei, cerchi, gigli, foglie, girandole, rosoni e rotelle, fa parte del repertorio figurativo di tante sculture dell'VIII e IX secolo.

Questo frammento si completa con il n. 165 e vanno veduti affiancati e con le parti ricurve volte verso il basso. Secondo la Lemers l'apertura d'arco totale supposta doveva essere di cm. 163. I due pezzi alla parete sono stati applicati troppo distanti l'uno dall'altro; in realtà, tenendo conto della mancanza del cappio centrale, le due lastre praticamente combacerebbero se non fossero andati in briciole i 2 cm. con la segatura dell'arco. Questi due frammenti sono gli unici che conservano intatti gli spigoli laterali originari, e integrando la spezzatura centrale si può ricostruire l'ampiezza della fronte. Per confronto si vedano i due frammenti di ciborio del IX secolo conservati nel Museo Nazionale di Ravenna.