Museo Arcivescovile
Piazza Arcivescovado, 1
Ravenna
marmo greco/ scolpitura
arredi sacri e votivi
produzione ravennate
secc. VIII d.C./ IX d.C. (790 - 810)
cm 15 (a) 187 (lu) 8 (s)
Il frammento mostra un susseguirsi di forme ellittiche, di cui le due esterne più leggibili hanno forma di "8" e contengono una girandola nella parte più grande dell'otto e una rotella nella parte più piccola. Tra le forme ellissoidali vi sono gigli e "foglie pennate". Gli elementi ellissoidali sono formati da tre giunchi. Si conservano, inoltre, tracce di colore rosse e bleu (chiare). A sinistra si intravvedono ancora tre caulicoli arricciati disposti come le braccia superiori di una croce. Secondo la Levers questo elemento vegetale ha tutto l'apparenza di un motivo marginale e conclusivo rispetto al resto dell'ornamentazione, il che fa pensare che lo spigolo non dovesse essere lontano.

Questo tipo di decorazione che si articola in intrecci viminei, cerchi, gigli, foglie, girandole, rosoni e rotelle, fa parte del repertorio figurativo di tante sculture dell'VIII e IX secolo.

Secondo la Martinelli si tratta del frammento di uno stipite di una porta o di un'architrave. Per la Levers, invece, questo frammento faceva parte, assieme agli altri quattro frammenti appesi alla medesima parete, di un unico ciborio proveniente dall'antica cattedrale dei goti, poi intitolata allo Spirito Santo. La Levers propone di ricostruire la lunghezza originaria del marmo considerando il motivo decorativo sinistro come elemento marginale della composizione e supponendo che ne esistesse un altro simile all'estremità destra (postulata la simmetria costante di questi tipo di decorazioni), per cui ne risulterebbe una lunghezza di quasi 2 metri.