Corso Vittorio Emanuele II
Corso Vittorio Emanuele II
Modena (MO)
Fasce Francesco
1858/ 1902
monumento commemorativo
monumento a Nicola Fabrizi

bronzo/ fusione,
granito/ scultura
cm.
sec. XIX (1896 - 1896)
La statua in bronzo di Nicola Fabrizi, che ritrae la grandiosa e rude figura del generoso patriota con la pesante uniforme garibaldina di tante battaglie, con la barba fluente sul petto e in atteggiamento riflessivo, è rivolta verso il corso ed è collocata su di una possente base di granito a forma di arca con dedica. Ai lati vi sono due notevoli bassorilievi in bronzo con episodi della sua vita: nel carcere ducale di Modena e alla battaglia di Mentana.

Il monumento al cospiratore e combattente modenese Nicola Fabrizi (1804-1885) fu inaugurato con una cerimonia solenne il 3 febbraio 1896, sessantacinquesimo anniversario dell’insurrezione di Ciro Menotti.
Nicola Fabrizi è una delle più fulgide figure del Risorgimento; nella sua vita si riassume larga parte della storia che portò all’unità d’Italia. Partecipò ai moti del 1831 e venne arrestato la mattina del 3 febbraio alla vigilia dell’insurrezione menottiana. Fuggito il duca nei giorni successivi, combatté contro gli austriaci al comando del I Reggimento di fanteria nei pressi di Rimini e dopo la capitolazione di Ancona fu incarcerato a Venezia. Nel 1832, esule a Tolone, conobbe Giuseppe Mazzini (1805-1872) e si iscrisse alla Giovine Italia. Nel febbraio del 1834 partecipò alla sfortunata spedizione mazziniana della Savoia, indi riparò in Spagna e combatté al fianco dei costituzionalisti insieme ad altri conterranei: Manfredo Fanti (1806-1865), Domenico Cucchiari (1806-1900), Enrico Cialdini (1811-1892), inquadrati nei Cacciatori di Oporto. Fabrizi compì atti di valore riconosciuti con la nomina nello stato maggiore del generale Gaetano Borso di Carminati (1799-1841) comandante dei volontari italiani. Negli anni successivi fu protagonista di un’intensa attività tra Malta e la Romagna.
Nel gennaio del 1848 raggiunse Messina insorta dove gli fu conferito il grado di colonnello, poi accorse a Venezia in difesa della repubblica. Partecipò con Giuseppe Garibaldi (1807-1882) alla battaglia di Velletri il 19 maggio 1849 e all’eroica difesa della Repubblica romana nei mesi giugno e luglio. Ritornato a Malta riannodò le fila della cospirazione in contatto con Mazzini, Carlo Pisacane (1818-1857), Garibaldi, Francesco Crispi (1818-1901) e operò per la preparazione dell’impresa dei Mille. Sbarcato con armi e uomini nella Sicilia orientale marciò su Noto, Catania, Milazzo e Messina dove assunse il comando militare della piazza e fu nominato da Garibaldi ministro della Guerra. Fabrizi fu poi con Enrico Cialdini nella repressione del brigantaggio, operando con equilibrio in quella fase di esasperata intolleranza. A dimostrazione del riconoscimento dei siciliani venne eletto nel primo Parlamento italiano nel collegio di Trapani. Nel 1862 fu arrestato a Napoli insieme ad Antonio Mordini (1819- 1902)) e Salvatore Calvino (1820-1883) dal generale Alfonso La Marmora (1804-1887) per l’appoggio dato a Garibaldi nell’impresa dell’Aspromonte del 29 agosto 1862. Fatto che creò un duro scontro nel parlamento. Anche nella terza guerra d’indipendenza Nicola Fabrizi fu tra i protagonisti. Nominato da Garibaldi capo dello stato maggiore del Tirolo, si meritò nuove decorazioni. Con Garibaldi fu ancora nelle battaglie di Monterotondo il 15 ottobre 1866 e Mentana il 3 novembre 1867 per la conquista di Roma. Confermato più volte deputato, militò nella sinistra parlamentare.
La realizzazione di un monumento al grande risorgimentale fu voluta da un Comitato cittadino che aveva anche il sostegno del governo presieduto da Francesco Crispi. L’incarico dell’opera venne conferito allo scultore romano di origine genovese Francesco Fasce. Il suo bozzetto fu scelto da una commissione giudicatrice tra gli oltre sessanta, presentati da 34 artisti, al concorso pubblico il 28 febbraio 1893. Per la collocazione dell’imponente opera fu scelto il nuovo ingresso ai Giardini Pubblici aperto nel 1885 su corso Vittorio Emanuele II, il cui fronte sulla strada venne recintato con la cancellata realizzata nel 1771 da Giambattista Malagoli per proteggere la base della Ghirlandina.
Una lapide sulla facciata del palazzo di corso Canalgrande 26 a Modena ne ricorda la nascita. Un monumento dedicato a Nicola Fabrizi, busto in marmo su stele, si trova a Castelnuovo Garfagnana in via Vittorio Emanuele, città di origine della famiglia. Un busto in marmo è a Roma al Gianicolo.