STRADA
STRADA STORICA
StatoItalia
RegioneEmilia - Romagna
NomeVia dell'Acquedotto
Denominazione anticaAqueductus
AutoritàImperatore Traiano
Annoinizi II sec. d.C.
Periodoetà degli imperatori adottivi
EpocaAlto Imperiale
Inizio (luogo)Meldola
Fine (luogo)Ravenna
DescrizioneDopo la deduzione centuriale, la ricca pianura tra Ravenna e la via Emilia, nel tratto tra Forlì e Cesena, viene solcata da una serie di percorsi che progressivamente acquistano importanza viaria a livello locale e una solidità che li rende riconoscibili nella documentazione e nel territorio. La più importante fu probabilmente la via che fungeva da servizio per l’acquedotto che in epoca traianea fu realizzato per rifornire d’acqua corrente Ravenna e che fu rinnovato ancora in età teodericiana attorno ai centri di Meldola e della villa presso Galeata, procedendo lungo la vallata ed il corso del Ronco – Bidente: è probabile comunque che il percorso preesista alla struttura idrica, anche se la sua origine rimane ancorata all’appoderamento centuriale. Superata la via Emilia alla località Ronco di Forlì, seguiva da vicino gli odierni corso del Ronco e della via Ravegnana che collega Forlì ad, appunto, Ravenna: passava pertanto non distante da Bagnolo, Pieveacquedotto, Durazzano, Coccolia, Ghibullo, Longana e San Bartolomeo fino al Ponte della Cella prima di entrare in Ravenna, secondo un tracciato comunque non del tutto sicuro; sembra poi frequentato un percorso che fiancheggiava il corso del Ronco d’età antica, spostato mediamente di circa 3 km ad est dell’attuale: in questo modo il percorso originava probabilmente da Forlimpopoli per poi lambire le odierne San Leonardo in Schiova, Carpinello, Rotta, Castellaccio, San Pietro in Vincoli, Gambellara, per poi piegare verso Madonna dell’Albero, se non ricongiungendosi coi tracciati già citati all’altezza di Ghibullo. Sembra in ogni caso che la via giungesse al Ponte Candidiano, dove infine incrociava gli altri tracciati provenienti da meridioni prima di entra re in Ravenna. Le diverse ipotesi sul suo tracciato a destra o sinistra o distante dall’attuale Ronco possono indicare la persistenza della via nonostante i mutamenti del fiume o piuttosto la pluralità di tracciati attorno al riferimento naturale. La decadenza dell’infrastruttura idrica non ha scalfino l’importanza locale del percorso, solcante territori continuamente sfruttati: rimasta legata alle vicende del fiume, la via ha continuato a svolgere i ruoli di collegamento e di collegamento, suggellati dalla pieve che ne mutua il nome, segno in pieno altomedioevo (VIII-IX sec.) della decadenza materiale ma non strutturale del tracciato.

Bibl. P. Battelli, L’irraggiamento viario da Forum Livi (Forlì) e Forum Popili (Forlimpopoli) in età antica, “Atlante Tematico di Topografia Antica” 13 (2004), pp. 85-88, 92-93; P.L. Dall'Aglio, I. Di Cocco, La linea e la rete. Formazione storica del sistema stradale in Emilia - Romagna, Milano 2006, p. 153.

COMPILAZIONE
COMPILAZIONE
Data2012
NomeAssorati G.

ultima modifica: 31/07/2020
Viabilità storica

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