STRADA
STRADA STORICA
StatoItalia
RegioneEmilia - Romagna
NomeVia Faentina
Denominazione anticaVia Faventina
AnnoII sec. a.C.?
Periodoetà della colonizzazione
EpocaRepubblicano
Inizio (luogo)Faenza
Fine (luogo)Lucca
DescrizioneLa via Faentina costituisce uno degli antichi percorsi appenninici di comunicazione tra la pianura padana e l’Italia centrale: in particolare la presenza di cospicui resti preromani ha dimostrato la sua importanza in età etrusca e nel periodo dell’invasione gallica. La costruzione della via Emilia e la deduzione di Faenza, nella seconda metà del II a.C., ha posto un punto di partenza fermo, mentre in origine il percorso poteva proseguire in pianura forse lungo il Lamone fino a Pieve Cesato, se non addirittura fino a Spina o, almeno al momento della colonizzazione, fino a Ravenna: il tratto di pianura è probabilmente sempre rimasto attivo e legato all’importanza di Ravenna e Classe, anche se mai riportato dalle fonti. Invece percorso vallivo deve aver mantenuto una maggiore continuità e vitalità ma senza l’importanza di una via consolare. Le testimonianze scritte risalgono però alla tarda antichità, dopo che l’Italia è stata risistemata da Marco Aurelio in funzione difensiva: l’Itinerario Antonino riserva una rubrica all’”Item Faventia Luca”, una via di valico e poi di controllo pedemontano del versante appenninico toscano, mentre all’inoltrato IV sec. risale un miliario reimpiegato nella pieve di San Giovanni Battista in Ottavo (Pieve del Thò), che però potrebbe appartenere anche all’Emilia (Herzig 42), confermando l’interesse secondario per la strada da parte del governo imperiale. Il toponimo Ottavo rappresenta però un’indicazione stradale da unire ad altri toponimi e a rinvenimenti a partire da Faenza che dimostrano l’antichità e la vitalità della via: da porta Montanara di Faenza, sussistono tuttora lungo il Lamone i toponimi Quartoletta e Quartolo, Rio di Quarto, e Rio di Quinto, Ghiarona e Strada nei pressi di Brisighella, e poco a monte San Giovanni in Ottavo, Rio di Pontenono e Santa Maria in Undecimo (ora del Poggiale), a scandire le distanze progressive dal caput viae, Faenza, fino alle importanti scoperte archeologiche di San Martino in Gattara. Un’ulteriore indizio dell’importanza e dell’attività della strada potrebbe essere un passo di Procopio (VII, 7.6) che parla di una battaglia nel 541 al Mugello, ad un giorno di marcia da Firenze, in linea con l’Itinerario Antonino perché da Firenze i bizantini si aspettano aiuti da Ravenna, per la quale Faenza era un caposaldo ed un crocevia difensivo fondamentale. Nei secolo successivi la contrapposizione tra bizantini e longobardi porta ad un diradamento dei collegamenti transappennici che porta all’oblio del percorso fino alla rinascita dei traffici e della documentazione nel pieno medioevo.

Bibl. A. Mosca, La via Faventina. Da Firenze a Faenza attraverso il Mugello e la valle del Lamone, in La viabilità tra Bologna e Firenze nel tempo: problemi generali e nuove acquisizioni, Bologna 1992, pp. 179-190; P. Pirillo, Il passaggio dell’Alpe. Per una storia della viabilità medievale fra la Romagna ed il territorio fiorentino, “Studi Romagnoli” 44 (1993), pp. 544-545, 547-548, 550-551, 555-556, 558-561; F. Lenzi (a cura di), Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia - Romagna, Bologna 2006, pp. 609-612; P.L. Dall'Aglio, I. Di Cocco, La linea e la rete. Formazione storica del sistema stradale in Emilia - Romagna, Milano 2006, pp. 152, 223-239.

COMPILAZIONE
COMPILAZIONE
Data2012
NomeAssorati G.

ultima modifica: 31/07/2020
Viabilità storica

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