loc. Stellata
Bondeno
area ad uso funerario
necropoli
ambito culturale romano
secc. I a.C./ II d.C.
Fra il 1918 e il 1932, durante i lavori per la costruzione dell’impianto idrovoro delle Pilastresi, si rinvennero numerose tombe romane coperte a cappuccina da tegole e coppi. Le sepolture contenevano varia suppellettile raccolta però solo in parte, che inquadra l'area cimiteriale fra gli inizi dell'età augustea e il II sec. d.C. e ne permette il riferimento ad un centro abitato di una certa consistenza, a giudicare dal numero di tombe scoperte (secondo la tradizione orale, oltre un centinaio almeno).
Fu rinvenuto anche un pozzo, rivestito in laterizi ricurvi, che furono parzialmente recuperati.


Fra i materiali restituiti dalle sepolture della necropoli d Stellata si segnalano ceramiche a vernice nera, terra sigillata nord-italica, ceramica a pareti sottili, ingubbiata grigia e acroma, ciotole, anfore, lekythoi, oinochoai e boccalletti di di svariate classi ceramiche, uno skyphos invetriato, diversi bronzi (un fibula di ripo Aucissa, un’impugnatura per pugnale, un campanello, uno specchio, un falcetto e una roncola), alcune lucerne a volute (con dischi decorati rispettivamente con putto a cavalcioni su delfino, con figura di Minervacon cervi, con ramo di quercia) o bollate (bolli TANAI/S e FORTIS), alcuni balsamari vitrei, due pesi da telaio troncopiramidali con decorazione a rilievo a spina di pesce, monete di I e II sec. d.C.