Descrizione dell'intervento:
MADONNA IN TRONO E 4 SANTI
-palchettatura
-risanamento del legno
-raddrizzamento delle tavole fortemente convesse. fissaggio dei pigmenti e della preparazione. consolidamento del complesso preparazione-colore
-consolidamento del legno
-disinfestazione
-prove di pulitura
-asporto di parte delle ridipinture novecento
MADONNA IN TRONO TRA I SANTI GIOVANNI BATTISTA, LUDOVICO, CATERINA D'ALESSANDRIA E GEROLAMO
RECTO
Il supporto è composto da sei tavole in essenza pioppo di seconda scelta, ricavate da un unico tronco tramite tagli semiassiali. Le quattro tavole di centro hanno dimensioni uguali, le due agli estremi sono leggermente più strette.
L'assemblaggio è ottenuto tramite incasso di superficie con quindici chiavi di blocco, a doppia coda di rondine, in essenza noce. Le connettiture e 1'incollaggio sono eseguiti con buona cura.
Le quattro basse sono in parte state asportate per un terzo; delle cinque superiori ne rimane una piccola porzione delle sole tre di sinistra.
I segni di lavorazione, impressi sulla superficie, dimostrano che il supporto è stato ragguagliato prima dell'assemblaggio.
La traversatura è formata da due assi, in essenza abete, ancorate al supporto tramite grosse viti; una piccola traversa della stessa essenza blocca la connettitura delle due tavole centrali.
Il materiale ligneo usato e il modo fortemente invasivo con cui le tre traverse fisse sono state bloccate al supporto, denotano un intervento sommario, affrettato, effettuato da personale non qualificato. La datazione di tale intervento si può aggirare intorno agli anni cinquanta-sessanta.
La superficie lignea è cosparsa di tracce (gore) lasciate da infiltrazioni d'acqua stagnanti.
Sulla superficie della seconda asse, in alto a sinistra, si vede chiaramente un disegno a matita raffigurante un busto.
VERSO
Le porzioni di superficie visibili denotano un forte offuscamento delle cromie dovuto a sovrapposizioni di pigmenti eterogenei (olii, vernici, polveri, pigmenti cromatici grassi e magri ...).
Prima di dare inizio alle diversificate operazioni di restauro si è effettuata una documentazione fotografica dello stato di fatto.
L'opera osservata a luce radente ha rivelato che al di sotto dell'attuale dipinto ne esiste uno precedente. Si è quindi proceduto ad effettuare un primo sommario rilievo a gessetto scontornando le figure sottostanti maggiormente rimarcate in superficie. Durante la fase di pulitura del dipinto si è effettuato un tassello in alto a destra di cm. 1x10 comprovante i sottostanti cromatismi, in lacca e azzurrite (manto dell'Annunciata) di qualità superiore dei soprastanti.
A pulitura ultimata si è prodotto un disegno a ricalco, su acetato, di tutto ciò che si poteva rilevare del dipinto sottostante.
A lavoro concluso si constatava che la precedente opera consisteva in una raffigurazione composta, formata da una piccola "Annunciazione", posta nei due angoli superiori (angelo a sinistra e Annunciata a destra) al centro "Madonna in trono col Bambino", sopra alla figura della Madonna vi sono degli angeli in volo (in atto di porle la corona sul capo) (?), ai lati sono stati rilevati due Santi. L'acetato è stato depositato presso la Direzione della Pinacoteca Civica di Faenza ed esposto ad una Mostra della Pinacoteca stessa nel settembre 1996.
L'intervento di restauro è stato volto al ripristino statico strutturale del supporto e della carpenteria essendo questa non più in grado di assolvere alla funzione di sostegno cui è preposta.
Il restauro ligneo ha coinvolto l'unione di tutte le sei assi che compongono l'opera e il risanamento di due fenditure passanti, avvenute lungo la naturale venatura del legno, presente nel margine superiore della prima tavola e quello inferiore della seconda (guardando il recto).
L'adesione fra le connettiture, delle unioni delle assi e delle fenditure passanti, ed il livellamento dei margini sono stati raggiunti con l'inserimento di segmenti di cunei a 450 perfettamente rettificati (a mano) nel senso della vena e realizzati con legno evaporato e stagionato della stessa essenza dell'originale.
Si è provveduto alla sostituzione delle chiavi di blocco fatiscenti, inserendo negli scavi originali tasselli lignei, con tecnica "a mattone".
Le operazioni di disinfestazione e consolidamento, del materiale ligneo, sono state condotte sinergicamente tramite successive imbibizioni di Paraloid B72 e Permetar. E' stata creata una nuova traversatura eseguita in acciaio inox fissata su doppi ponticelli in faggio. La mobilità del supporto ligneo viene assicurata da un meccanismo, in acciaio inox e pvc, interno ai ponticelli.
Pulitura della cromia: campioni di pulitura tramite i quali si sono potute determinare le scelte delle sostanze più idonee e le rispettive metodologie di applicazione.
Asporto dello strato superficiale dello spesso film di vernici ossidate tramite piccoli tamponi di cotone idrofilo, imbevuti di metiletilchetone e dimetilformammide mitigandone l'azione con white spirit. Quindi si è proceduto all'asporto dei ritocchi ad olio alterati e assai più estesi delle effettive lacune sottostanti. Questa delicatissima fase di pulitura è stata effettuata tramite impacchi controllati di ammonio idrato disperso in emulsione cerosa. L'operazione è stata, a tratti, cautelata con l'uso dello stereomicroscopio ed eseguita tramite ausilio meccanico di bisturi chirurgico.
Di seguito è stata condotta l'operazione di stuccatura delle lacune realizzando una nuova preparazione data a stucco liquido. Per le lacune di maggiore estensione si è effettuato un "collegamento strutturale" della superficie, ottenuto con stucco molto liquido dato in punta di pennello.
Il metodo "competitivo" è stato applicato per le lacune di piccola dimensione, mentre, quelle più estese, sono state trattate leggermente in sottotono.
Al termine si è provveduto ad una verniciatura di protezione della superficie pittorica.