Museo del Risorgimento "A. Saffi"
Corso Garibaldi, 96
Forlì (FC)
manifattura italiana
bomba a mano

ghisa (?),
ottone
mm 40 (a) 120 (d)
sec. XX (1915 - 1918)
Granata lenticolare il cui corpo sembra in ghisa, mentre il tappo è in ottone; sul retro presenta al centro un piolino sporgente per l'arresto nel lanciabombe.

Granata lenticolare modello "Minucciani", in uso durante la Prima Guerra Mondiale. Nasce come evoluzione della lenticolare modello "1914", la bomba offensiva distribuita ai reparti alpini all'inizio della guerra. Scarsamente utilizzata nella versione originale a mano (con miccia esterna e ritardo pirotecnico di 8 secondi), la granata lenticolare modello "1914" ebbe invece ampia diffusione nella versione modificata (come l'oggetto in esame), destinata al lancio tramite il lanciabombe da trincea detto "Minucciani". La granata lenticolare modello "Minucciani" differiva così dalla precedente solo per la presenza di una miccia interna (che si accendeva per frizione) e per il piolino d'arresto nel lanciabombe, situato nella parte inferiore.
Il lanciabombe Minucciani era costituito da un supporto in legno sul quale era fissato un meccanismo di lancio: esso consisteva essenzialmente in un tubo a sezione lenticolare che veniva messo in veloce rotazione intorno a un asse orizzontale mediante una manovella e un sistema moltiplicatore. Il tubo aveva un'apertura a imbuto per l'introduzione della bomba lenticolare, che veniva trattenuta mediante il piolino di fermo fino a che il tubo in rotazione raggiungeva la posizione di lancio, dopodichè la forza centrifuga ne provocava lo scorrimento all'interno del tubo e di conseguenza l'innesco per mezzo dello sfregamento di una capsula fosforosa che sporgeva dal tappo e che, al momento dell'uscita dal tubo, accendeva automaticamente una miccia avente un ritardo pirotecnico di 8 secondi. La bomba aveva un peso di 510 grammi, una carica esplosiva di 175 grammi e un raggio d'azione delle schegge pari a 15 metri. L'apparecchio Minucciani permetteva di scagliare le bombe fino ad una distanza massima di 200 metri e di lanciarne fino a 30 al minuto.