Musei Civici

Palazzo San Francesco Reggio Emilia
Stato di conservazione:
Le ceramiche visionate in loco apparivano in uno stato di conservazione apparentemente buono.
Alcune di queste erano già state restaurate; gli oggetti frammentati erano già stati ricomposti e per alcuni di questi si era già provveduto ad una ricostruzione formale. Le alterazioni riscontrate con maggior frequenza sono:
-fratture e mancanze più o meno ampie,
- depositi superficiali di sporcizia elo terrosi,
- depositi superficiali di natura calcarea,
-fenomeni di iridescenza,
- distacchi dei rivestimenti (terroso elo vetroso) dal supporto, - disgregazione del rivestimento vetroso,
- disgregazione dell'impasto,
- macchie brunastre sotto vetrina,
- annerimenti sotto vetrina.
Alterazioni dovute all'uso cui era soggetta la ceramica quali: - abrasioni,
- depositi di sostanze carboniose,

Sono visibili anche i"difetti di lavorazione " come:
-fessure e deformazioni durante la "biscottatura ", - calcinelli,
- segni di congiunzione con altri oggetti nella cottura "a finito ", - "zampe di gallo",
- invetriatura sommaria e/o colature di vetrina,
- incompleta cottura dell'oggetto.
La definitiva situazione dei singoli pezzi è emersa durante le operazioni di pulitura e di annerimenti sotto vetrinaAlterazione tipica delle ceramiche ingobbiate che si manifesta con macchie di colore brunastro più o meno intenso; in genere queste macchie seguono l'andamento della linea di frattura dei frammenti e sono dovute all'assorbimento di sostanze organiche da parte dell'ingobbio.
Spesso, quando i frammenti dello stesso oggetto sono "sparsi " nel terreno di giacitura, si evidenziano di erenti toni di annerimento nel momento della ricomposizione dei frammenti.
Terramara
Sono evidenti fessurazioni profonde nella parte centrale e nel 'fiume "; lungo tutto il bordo di terra tra il modello e il suo contenitore in legno i pezzi di argilla si frantumano con estrema facilità.
I vetri posti a simulare l'acqua sono rotti e un leggero ed uniforme strato di polvere ricopre la superficie.
Nella parte superiore si nota una colorazione dell'argilla un poco più scura dovuta alla presenza di un materiale diffèrente; è quindi logico supporre che in quel punto già anni addietro si sia provveduto a chiudere una fessurazione.
Descrizione dell'intervento:
ceramiche
PULITURA
con lavaggi in acqua corrente e successivo risciacquo con acqua pura per rimuovere i residui di terra ancora presenti sulla superficie e i depositi di sporco. In alcuni casi particolari l'intervento è terminato con la rimozione di sporcizia, residui terrosi ancora presenti sulla supefficie; in altri casi è proseguito fino ad effettuare alcuni piccoli tasselli di pulitura (cfr. nn°inv.328; 325).
L'asportazione delle concrezioni calcaree è stato eseguito a bisturi.
Non si è ritenuto opportuno eseguire la rimozione di concrezioni ferrugginose quando questa operazione implicava la perdita, anche se parziale, della vetrina (cfr.nn°inv.17 bis; 1 5 bis).
INCOLLAGGIO
Tutti i giunti sono stati incollati con UHUextra e Unimast; entrambi gli adesivi sono rimovibili mediante impacchi di acetone, con lo stesso solvente è possibile pulire le fratture dai residui di adesivo.
REINTEGRAZIONI FORMALI
Per la ricostruzione delle lacune e delle mancanze più ampie si è utilizzata polifilla bianca poiché possiede porosità e peso specifico simile all'impasto ceramico è di facile rimozione e garantisce un'ottima stabilità dilatometrica.
Per ottenere una particolare colorazione (cfr.nn°ìnv.209; 263; 264; 216) alla polifrlla sono stati aggiunti pigmenti e terre naturali.
INTEGRAZIONE PITTORICA
Ogni ceramica restaurata presenta un intervento cromatico differente ed unico per favorire la lettura dell'oggetto nel suo insieme in considerazione anche dell'attività didattica che si svolge all'interno del Museo dove verranno esposte le ceramiche. Ogni intervento cromatico, anche se opinabile, è stato svolto sempre nel massimo rispetto dell'oggetto.
E' stato ignorato volutamente il metodo di integrazione cromatica che prevede l'utilizzo di un solo ed unico colore neutro per tutti gli oggetti.
Si è usato come base un colore bianco acrilico Maimeri (diluibile in acqua e rimovibile con acetone o diluente nitro dopo essiccazione) colorato con pigmenti naturali,. Il colore di base di ogni singolo oggetto è stato scelto in relazione al colore dell'ingobbio, ma sempre in sottotono.
Le successive integrazioni di colore sono state applicate ad areografo.

ceramiche orientali
PULITURA
Eliminazione delle ridipinture con tamponi di acetone
Smontaggio in acqua demineralizzata tiepida; completamento di rimozione della colla e altro con bagno in acetone e a bisturi
STABILIZZAZIONE E CONSOLIDAMENTO
sottovuoto con paraloid B72 diluito al 3% in acetone ricomposizione
incollaggio con colla UHU
STUCCATURA E INTEGRAZIONE PITTORICA
integrazione delle lacune e delle fessure con Polyfilla e stucco; ripristino pittorico in sotto-tono con colori acrilici Maimeri, tavolini
PULITURA
dei finti marmi, ricoperti da diversi strati di vernicì scure, è stata fatta con bisturi a secco. Nei piedi sono stati integrati 8 bracci in ottone e piombo e 2 anelli, eseguiti nello stesso materiale degli originali. La finitura della struttura è stata eseguita con sandracca. Nei piani sono state ripristinate le parti in scagliola mancanti; è stata eseguita una pulitura leggera con sapone neutro e unaa lucidatura con cera neutra.

baule
CONSOLIDAMENTO
del legno internamente
PULITURA
del lamierino e trattamento antiossidante. Pulitura della stoffa e leggera nettatura con Desogen in soluzione.

cassone
CONSOLIDAMENTO
Fissaggio di tutte le parti mobili in legno e delle tessere che compongono la tarsia geometrica con iniezioni di colla a caldo (colla animale) E degli anelli che fungono da cerniere. Finitura a cera naturale.

cassone
PULITURA
con bisturi a secco degli intagli stiacciati
CONSOLIDAMENTO
degli anelli del piano. Incollaggio delle parti mobili e consolidamento del legno (B72) solo delle parti compromesse

cassone intagliato
PULITURA
con bisturi a secco degli intagli
CONSOLIDAMENTO
fissaggio delle cerniere del piano. Consolidamento del legno (B72) solo delle parti compromesse dal tarlo
Lucidatura a cera naturale, MODELLO DI TERRAMARA
PULITURA
-spolveratura di tutta la superficie con un pennello a setole morbide.
Data la fragilità dell'oggetto non è stato possibile toglierlo dal suo
"contenitore " per verificare se la lastra aderisca ancora al suo supporto oppure, come si presume, nel tempo si sia deformata e sollevata in più punti.
Per rimuovere il vetro rotto che rappresenta l'acqua nel bacino artificiale, si è ulteriormente frammentata una parte dell'argine modellato in origine sopra al vetro.
CONSOLIDAMENTO
e integrazione delle fessurazioni; consolidando le parti interessate dalle fessurazioni iniettando una soluzione di Paraloid B 72 disciolto in acetone.
I frammenti sono stati incollati con Unimast diluito con poco acetone ma, nonostante quest'accorgimento non si è potuta evitare una leggera alterazione del colore dell'argilla (effetto bagnato).
Dove erano presenti sconnessioni tra i giunti si è provveduto alla sistemazione di spessori in argilla a sostegno dei frammenti in modo da poterli incollare senza dislivelli.
Le fessurazioni sono state riempite con argilla allo stato plastico che, pur ritirandosi per effétto dell'essiccazione, ha permesso di limitare al minimo indispensabile l'impiego di altri materiali occlusivi.
L'argilla utilizzata come riempitivo tra il modello e il suo contenitore in legno era screpolata e si frantumava con facilità; si è provveduto alla ricostruzione di gran parte del bordo con argilla allo stato plastico.
Lo stesso è accaduto per gli argini del bacino artificiale che, dopo la collocazione del vetro nuovo, sono stati ricostruiti con argilla allo stato plastico.
A completamento delle reintegrazioni formali in argilla sì è utilizzata una polifilla colorata con pigmenti naturali ad imitazione del colore dell'originale e su di essa si è cosparso uno strato di sabbia fine; ad essiccazione avvenuta si è rimossa la sabbia in eccesso con un pennello morbido.
INTEGRAZIONE PITTORICA
eseguita con un colore bianco di base addizionato con pigmenti naturali ad imitazione della vegetazione applicata nella parte superiore del modello.
Anche il "contenitore" in legno è stato oggetto dell'intervento di restauro con integrazioni cromatiche con colori a vernice e`fînito" a cera., fortepiano
fondo
PULITURA
Il fondo dello strumento è stato pulito con acqua calda, trattato con antitarlo e cera Permetar.
E' stata ricostruita parte della ginocchiera con legno di noce al fine di ripristinare il registro degli smorzi.
I blocchi per lo scorrimento della ginocchiera sono stati restaurati e i perni cambiati.
All'interno del vano tastiera è stato ricostruito uno dei blocchetti mancanti,a forma di scivolo per rialzare la tastiera.

Tastiera:
Una spalletta del telaio molto deteriorata è stata restaurata con un incastro in legno di pero.
Le leve dei tasti in pioppo sono state smontate e pulite usando gomme non abrasive e acqua.
La tastiera e il telaio sono stati trattati con Permetar antitarlo e i fori sono stati tappati con cera.
Le coperture dei tasti in avorio sono state pulite e lucidate.
Sono stati tolti tutti i piombi non originali inchiodati sotto la coda dei tasti.
La mortasa superiore in legno del tasto N°1 è stata ricostruita perchè

Paramartelli:
PULITURA
con Permetar antitarlo e i fori sono stati tappati con cera.
Sette paramartelli sono stati ricostruiti perchè mancanti.

Scappamenti:
Tutta la stecca è stata pulita e trattata con Permetar.
Lo scappamento N°24, spezzato è stato restaurato con pergamena. Tre scappamenti, precedentemente ricostruiti senza seguire le misure degli originali, sono stati ricostruiti.
Molte molle d'ottone, rotte o con diametri sbagliati, sono state sostituite.

Martelletti:
Tutti i martelletti sono stati smontati puliti, trattati con Permetar antitarlo e i fori sono stati tappati con cera. Sono stati misurati, catalogati e riordinati secondo un'appropriata scalatura.
Venti gambetti originali rotti sono stati recuperati con incastri in legno di pero.
Cinque teste in tiglio sono state ricostruite perchè visibilmente false,mentre due sono state recuperate con incastri. Molte teste sono state riforate per ripristinare un'inclinazione appropriata.
Sei martelli sono stati interamente ricostruiti perchè mancanti.
Non è stato possibile impostare una regolazione perchè la geometria della tastiera è troppo compromessa a causa delle torsioni che lo strumento ha subito.