Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

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Catalogo del Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna, è il portale che unisce e integra fra loro le risorse digitali costituite dall'IBC nelle sue attività di valorizzazione, catalogazione, conservazione e sviluppo del sistema regionale dei musei e delle raccolte culturali, rendendole visibili e consultabili non solo agli specialisti, ma a chiunque navighi il web.

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Artisti, artigiani, architetti, produttori

Baroni Bartolomeo

Parma (PR) , 1839 - Parma (PR) , 1909
fotografo

Note biografiche
BArtolomeo Baroni (Parma 16 giugno 1839-1909)(att. 1891-1909). Parma, borgo A. Mazza 17 (1891-1901), borgo Macina 4 (1902-1909), nato a Parma il 16 giugno 1839 (atto 169) da Giuseppe, proto nella Real Tipografia, e Maestro Orsola. Volontario nei Cacciatori delle Alpi durante la campagna del 1859 nel 1862 verrà esentato dal servizio della Guardia Nazionale. Si sposerà nel 1866 con Ester Raspollini. Dai registri anagrafici dei primi anni sessanta risulta di condizione «stampatore», in realtà è aiutante del fotografo Giacomo Isola con il quale realizza il reportage a Caprera del 1864, reportage che è facilmente databile dalla richiesta di nulla osta per ottenere il passaporto onde dirigersi a Genova che viene rilasciato il 24 maggio 1864. Fonda uno studio con Enea Gardelli a Parma. L’apertura dello studio è accompagnata da una serie di avvisi apparsi - alternati ora sull’uno o sull’altro dei periodici locali in modo da raggiungere un più vasto e diversificato tipo di clientela -: la «Gazzetta di Parma», «Il Presente» ed «Il Patriota»dal 18 aprile al 7 giugno nei quali i due soci si premurano di far sapere di darsi “tutte le possibili cure onde i lavori riescano della pubblica soddisfazione”.
Partecipano e vengono premiati con medaglia di bronzo all’Esposizione Industriale e Scientifica del 1870 per una serie di ritratti in fotografia in piccolo formato di buona «esecuzione e sufficiente degradazione di tinte e partite di chiaroscuro». Realizzano la foto di Cantelli e la espongono in strada Cavour nel negozio Battei nel dicembre 1884 e l’anonimo giornalista lo definisce «ritratti vivo e parlante e lavorato finemente, sì che tale fotografia acquista, quasi l’importanza di un’opera d’arte». La società si scioglierà il 30 settembre 1891 per dar luogo a due distinti studi.