Museo del Pomodoro
c/o Corte di Giarola – Parco fluviale del Taro, Strada Giarola 11
Collecchio
metallo fusione/ verniciatura
cm 16 (a) 24 (la)
sec. XX
n. 76
Targa metallica delle Costruzioni Meccaniche Vettori e Manghi, che veniva apposta sui macchinari prodotti. Di forma rettangolare centinata, reca sul fondo verniciato di rosso le scritte a rilievo "VM Costruzioni Meccaniche / Vettori & Manghi / Parma (Italia) " e le scritte incise "BL 6334" e "1967".

identificare la ditta
La storia della Vettori & Manghi è emblematica delle dinamiche che hanno caratterizzato il comparto meccanico-alimentare parmense nel secondo dopoguerra. Rodolfo Vettori e Ennio Manghi, che nel 1943 avevano avviato un’officina meccanica generica, nel 1948 puntarono sulla progettazione e costruzione di attrezzature per l’industria conserviera e furono i primi a sostituire i fondi di rame con quelli di acciaio inossidabile, importando sia il materiale base sia gli utensili per lavorarlo. Proprio in quegli anni, infatti, l’industria conserviera doveva adeguarsi al contenuto massimo di rame (50 mg/kg) stabilito per motivi igienici dall’Inghilterra e da altri paesi importatori. Negli anni ’50 l’azienda ebbe un grande sviluppo, ma alla fine degli anni ‘60 la crisi del mercato del concentrato di pomodoro comportò una profonda ristrutturazione del settore. La Vettori & Manghi, per offrire all’estero “fabbriche chiavi in mano”, ricorrendo sempre più alla subfornitura su proprio know how progettuale, sviluppò il segmento di fine linea (dosatrici, aggraffatrici, etichettatrici, pallettizzatori) ed estese i settori di utilizzo dalle conserve vegetali alla trasformazione delle carni, del pesce e del latte. Nel 1987, in seguito a una nuova crisi del settore, l’azienda fu veduta alla multinazionale FATA e questa nel 1994 chiuse lo stabilimento di Parma.