Civica Pinacoteca Il Guercino
Via G. Matteotti, 16
Cento (FE)
Vitali Candido
1680/ 1753
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 126 (la) 95 (a)
sec. XVIII (1710 - 1740)
n. 0464
La tela mostra una pittura ricca di spunti inventivi e di varietà figurativa.
La composizione è organizzata intorno a un'insieme di bellissimi esemplari di animali che si stagliano in primo piano, mentre sullo sfondo si scorge uno stagno e un canneto.
Il centro è monopolizzato da un'altezzoso tacchino, intorno al quale riconosciamo, da sinistra, un piccolo coniglio rosso, un grande pavone e nello stagno due anatre e un'uccellino, forse un picchio.
La luce radente colpisce a pieno il tacchino e un poco il coniglio sul muso, mentre lascia in penombra gli altri protagonisti creando quella stessa atmosfera serale e scura che la accomuna all'altra tela centese.


Questa tela unitamente a " Natura morta con frutta, selvaggina e cane" sono state rese note da Giuseppe de Logu riconosciute come opere di Candido Vitali; i repertori sono infatti i suoi più consueti, trattandosi di animali da cortile insieme con fiori e frutti.
Le due tele trovano confronti con gli animali nella coppia siglata della Pinacoteca di Udine mentre i fiori sono confrontabili con le due tele della collezione Molinari Pradelli.
Di questo pittore sono conosciute un'innumerevole quantità di opere, lodate da Luigi Crespi e dal Lanzi.
Di natura nobile, ebbe incentivo alla pratica della natura morta nella scuola di Carlo Cignani a Forlì, da lui frequentata come dilettante, dal quale successivamente se ne allontanò soprattutto a livello stilistico, creando un filone parallelo all'alto classicismo del Cignani.