Civica Pinacoteca Il Guercino
Via G. Matteotti, 16
Cento (FE)
ambito emiliano
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 57 (la) 40 (a)
sec. XVII (1615 - 1630)
n. 0406
La scena sacra si svolge al chiaro di luna, in un'atmosfera caratterizzata da un particolare effetto notturno reso attraverso una distribuzione delle luci "a macchia", forza cromatica che ricorda il modus operandi del giovane Guercino. 
Al maestro è assimilabile, anche, il saldo tono naturalistico dell'intera composizione, soprattutto nel dolce scambio affettuoso di sguardi e gesti della Sacra Famiglia.
La scena mostra un livello qualitativo pittorico molto alto nella parte di sinistra, della Sacra Famiglie e dello storpio che, con una bella invenzione, sostiene la gamba con il bastone ricurvo, mentre il livello pittorico si abbassa nel gruppo di pastori che avanzano da destra, solo sommariamente definiti.
Il piccolo dipinto mostra, quindi, al suo interno una un singolare incontro fra diverse componenti stilistiche e influssi, modenesi, centesi e bolognesi , captati a volte con grande maestria, altre con una certa incertezza.

L'opera al momento della consegna in Pinacoteca era attribuita al pittore calabrese Mattia Preti, paternità riportata poi dall'Atti, Rusconi, Orsini, Barbanti Grimaldi, oltre che da Marchesini il quale riferisce dell'esistenza di una firma e formula l'ipotesi che l'opera sia stata eseguita nel corso del soggiorno modenese.
Questa attribuzione è stata contestata da Gozzi, un altro studioso, quale il Ragghianti, propose il nome del Guercino, nella fase giovanile del suo lavoro, così attento al mondo pittorico di Carlo Bonone e di Bartolomeo Schedone; anche questa proposta è stata negata.