Civica Pinacoteca Il Guercino
Via G. Matteotti, 16
Cento (FE)
Manierista Nordico
notizie secc. XVI/ XVII
dipinto

tavola/ pittura a olio
cm 222 (la) 344 (a)
sec. XVII (1575 - 1598)
n. 0396
La tela si presenta particolarmente affollata ma completamente orchestrata intorno a un nucleo centrale di forte impatto emotivo che, in una disposizione crociata, collega verticalmente le due figure antitetiche del brutale manigoldo e della pietosa Veronica e, orrizontalmente, in rapporto di similitudine, le sofferenze di Cristo e le lacrime delle due Marie.
Introduce al dramma sacro il personaggio-quinta di San Giovanni Evangelista, le cui braccia spalancate sono un ponte di comunicazione tra lo spazio esterno e quello interno, fino allo sguardo intrigante del guerriero a cavallo che si volge all'indietro.
Il grande movimento delle figure, l'eccessivo patetismo, l'esaltazione del colorito e della muscolatura dei corpi sono chiari riferimenti alla retorica manierista.
Lo scarto linguistico con l'arte prettamente romana sono: i contorni marcati, una tessitura spaziale, a volte approssimativa, l'intonazione caricata della scena, troppo da teatro popolaresco, l'accentuazione grottesca del carnefice in berretto rosso, con randello e pugnale, e l'insistenza didattica delle mani dei due soldati, collocati ai margini opposti della scena, con l'indice teso verso il Cristo.

Il quadro si presenta di difficile attribuzione, infatti, fin dalle fonte la vicenda si presenta particolarmente intrigata.
La fonte più antica è quella del Baruffaldi che contesta l'attribuzione comune a Denys Calvaert, in favore di Matteo d'Vos.
In seguito la stessa tela fu citata con riferimento attributivo ad Orazio Sammachini, secondo il Monteforti, Righetti Dondini e Oretti, mentre Tosi continuerà a sostenere la paternità di Calvaert.
Secondo Gozzi, invece, la pala va ascritta al mondo artistico romano fra 1500-1600, soprattutto per la vicinanza con l'arte di Federico Zuccari, ma con la particolarità di essere stato realizzato da un artista nordico, uno fra i tanti artisti del Nord arrivati in Italia per il Giubileo del 1600.