Al momento dell'esumazione di un oggetto, i cambiamenti dei parametri di conservazione (l'aumento dell'Ossigeno e la variazione del tasso di umidità relativa) provocano, nei pressi della superficie metallica e nelle fessurazioni, una rapida ossidazione degli ioni Fe 2+ in presenza di ioni CI-.
Tale ossidazione dà inizio ad una trasformazione dei prodotti di corrosione instabili e genera una nuova corrosione che, ciclicamente, porterà alla distruzione del metallo soggiacente, creando fessurazioni, rigonfiamenti e sfaldamenti, in un periodo di tempo variabile, da pochi giorni (per gli oggetti provenienti da scavi sottomarini) a diversi decenni.
Questa corrosione, detta attiva o post-scavo, è un processo irreversibile.
Essendo impossibile sottrarre gli oggetti archeologici all'azione dell'aria o dell'umidità al momento della loro esposizione o durante il deposito, e poiché i mezzi di protezione (ad es: la vernice di protezione) si sono dimostrati inefficaci a lungo termine, sono stati proposti diversi metodi di declorurazione, preventivi o curativi, al fine di evitare la perdita degli oggetti.
degli strati di corrosione che ricoprono la superficie originale
CONSOLIDAMENTO
stabilizzazione della corrosione
protezione e consolidamento della superficie dell'oggetto