PERSONAGGIO
PERSONAGGIO STORICO
Nome sceltoMemmio Simmaco
Dati anagraficica. 450-525 d.C.
Nome estesoQ. Aurelius Memmius Symmachus
Luogo di nascitaRoma
Data di nascita450 ca. d.C.
Luogo di morteRavenna
Data di mortefine 525 d.C.
QualificaSenatore
Note biograficheMemmio Simmaco è uno dei più illustri senatori dell'inizio del VI d.C., quando entra in contrasto con re Teoderico. Nato alla metà del V d.C., è bisnipote di Aurelio Simmaco, senatore, oratore e uomo di punta del partito pagano del senato di fine IV d.C. con Vettio Pretestato e Nicomaco Flaviano. Memmio è invece cristiano, sembra dalla nascita, così da concludere che uno tra suo padre e suo nonno ha cambiato radicalmente posizione, tanto che Memmio figura all'interno del partito Anicio, quello più cristianizzato e vicino alle posizioni papali, in particolare con Leone Magno e Felice III. La sua carriera politica si svolge dopo la deposizione di Romolo Augustolo ed è all'insegna della collaborazione coi re germanici, sempre nell'affermazione dell'identità culturale romana: Odoacre lo vuole come prefetto dell'Urbe in un periodo compreso tra 476 e 490, è console ordinario nel 485 e prima del 510 ottiene il titolo di patrizio dall'imperatore Anastasio, e si segnala per una continua attività magistratuale corredata da diverse inchieste. Nel 487 accoglie il giovanissimo Severino Boezio in casa propria quando il padre di questo è ucciso in una congiura e lo avvia agli studi umanistici, nei quali anche Simmaco ha lasciato tracce significative: scrisse un'opera storica utilizzata da Cassiodoro e Giordane, curò un'edizione emendata del Commento al Somnium Scipionis di Macrobio di cui esiste ancora copia e commissionò interventi edilizi pubblici, compreso il restauro del teatro di Pompeo, ed inoltre sono noti interessi teologici di ambito cristiano che però non arrivarono ad una composizione scritta. Ebbe tre figlie, di cui due presero i voti religiosi e una sposò Boezio: il consolato congiunto dei nipoti Simamco e Boezio nel 522 fu un momento trionfale per il suo prestigio. Al tempo aveva già raggiunto il grado di caput senatus, presidente dell'assemblea senatoriale, e in questa veste guidò un'ambasceria per conto di re Teoderico a Costantinopoli presso l'imperatore Giustino I. Dal 524 fu però coinvolto nei processi che portarono ad un conflitto tra il senato e re Teoderico, a cui non erano estranee motivazioni religiose legate alla legislazione antiariana di Giustino, approvata anche da Simmaco: dopo l'inquisizione di Albino e l'esecuzione di Severino Boezio, anche Simmaco fu arrestato, condotto a Ravenna e processato. Dopo un confronto presonale con re Teoderico fu messo a morte alla fine del 525.
COMPILAZIONE
COMPILAZIONE
Data2012
NomeAssorati G.

ultima modifica: 03/03/2021
personaggio storico

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