Collezione Alfredo Brandolini
Aves
Passeriformes
Timaliidae
cm 7,5 (a) 3,2 (la) 15 (lu)
n. 99
“E’ indubbiamente il più grazioso uccellino sedentario che abbiamo. Localizzato tra i più folti canneti della Cassa di Colmata del Lamone, è destinato a sparire con la scomparsa di questa nostra palude di acqua dolce. Il 10 aprile 1936 trovai nella Cassa di Colmata del Lamone una nidiata di 7 giovani pronti al volo: poiché gli occorre circa un mese per la costruzione del nido, almeno una settimana per la deposizione della uova e il tempo di cova dura tredici giorni e i giovani che trovai ne avevano almeno una ventina, si può dedurre che la nidificazione doveva essere cominciata non dopo la fine di gennaio. Tale data è in disaccordo con quella dell’Arrigoni degli Oddi nella Ornitologia Italiana che dice: “dalla terza settimana di aprile in avanti”, e con quella del Martorelli negli Uccelli d’Italia dove scrive: “Comincia a deporre le uova in aprile”. Credetti che quella fosse un’eccezione dovuta all’inverno molto mite, ma invece posso affermare che il Basettino, nella nostra palude, comincia a costruire il nido tra la fine di gennaio e i primi di febbraio e a deporre le uova ai primi di marzo.”
A rincuorare gli ornitologi e gli appassionati di natura, si può sperare in una sopravvivenza del Basettino da noi da quando si è cominciato a creare delle oasi di protezione per gli uccelli nelle zone vallive. È vero come dice il Brandolini, che si rinviene tra i più folti canneti, ma non sta nascosto come altri uccellini di canna, bensì all’avvicinarsi dell’uomo di affaccia alle radure e guarda incuriosito emettendo quella inconfondibile nota di richiamo soave e dolcissima. L’ho visto tante volte pasturare tra le foglie acquatiche delle radure a pochi metri di distanza.
Cit. ‘Gli uccelli del museo Brandolini’ – Azelio Ortali – pag.56