Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia-Romagna
San Giovanni in Persiceto
Aspasia
2006
pp. 339-341
1996
L'insediamento terramaricolo di Pilastri (Bondeno-Ferrara): prime fasi di una ricerca. Catalogo della mostra
Firenze
All'insegna del Giglio
1995
Bondeno e il suo territorio dalle origini al Rinascimento
Casalecchio di Reno
Grafis Edizioni
1988
Il territorio di Bondeno dalla preistoria al Medioevo
Ferrara
Liberty house
1987
San Felice sul Panaro
1987
Poggio Rusco
Banca popolare agricola di Poggio Rusco
1986
1986
Ferrara
Belriguardo
1987
Cento
Centro studi Girolamo Baruffaldi
1987
pp. 151-153, n. 178
1985
1985
1983
Bologna
Calderini
1978
Rovigo
Istituto Padano di Arti Grafiche
1963
insediamento sparso
età romana
Nelle immediate vicinanze della cittadina, nel sito neolitico di Fornace Grandi, si sono verificati recuperi casuali ascrivibili ad un insediamento stabile che venne evidentemente privilegiato dalla rete di vie d’acqua presso cui sorgeva, sebbene fosse dislocato ai margini dell’area padana più fittamente antropizzata.
Da quel momento in avanti nel territorio sono documentate in una sequenza pressoché ininterrotta, anche le successive fasi dell’età del Bronzo media e recente (fra il XVI e XIII sec. a.C.), soprattutto coll’insediamento di Pilastri, e della prima età del Ferro (VIII - VII sec. a.C.), presente nell’aspetto culturale del villanoviano.
Già effettiva nel II sec. a.C., la penetrazione romana si intensifica nel I sec. a.C. (siti di Pedocca, Scarafina, Prospera, Barchessa, Marchesa, fondo Quaranta). Durante l’età imperiale il popolamento si distribuisce in insediamenti sparsi che tendono a diminuire col III sec. d.C., per poi diradarsi decisamente in età tardo-antica. Si tratta di piccole fattorie, condotte personalmente dal proprietario ed espressione di un modesto potenziale economico. Non paiono qui attestate grandi proprietà o possessi imperali localizzati in altri settori del Ferrarese, come Vigarano e Voghenza: prevale dunque la piccola e media proprietà, che resiste di fronte alle profonde trasformazioni sociali ed economiche del mondo tardo-antico.
Le conoscenze sulla demografia del periodo romano sono completate dalla necropoli di Stellata, venuta in luce tra il 1928 e il 1932 in occasione di lavori di bonifica, i cui materiali coprono l’arco cronologico dagli inizi dell’età augustea al II sec. d.C consentendo forse di ipotizzare un centro abitato di una qualche consistenza. In località Settepolesini, infine, sono state scoperte le tombe di due veterani, ricordati dalle rispettive iscrizioni: M. Nevio Marcello e T. Iulio Urbano.