Cotignola
insediamento
ambito culturale romano
età romana
Le origini di Cotignola sono da ricercare in tempi molto remoti. Il documento più antico, che riporta il nome “Cotoniola”, è una pergamena dell’1 febbraio 919. Non si può tralasciare però il fatto che le tracce superstiti del processo di appoderamento avviato dai Romani e numerosi reperti archeologici attestano come nel territorio di Cotignola esistessero insediamenti colonici già in epoca anteriore a quella indicata dal documento altomedievale.
La stessa località di Barbiano, nei dintorni di Cotignola, ha probabilmente origine in età romana, essendo il suo nome derivato dalla gens Balbia, una famiglia molto nota nella storia dell’antica Roma. La suddivisione dei poderi e il reticolo stradale principale e secondario conservano chiaramente impresso il segno della centuriazione romana, che è in relazione con l’agro di Faventia (odierna Faenza) e che vede nella strada Faenza-Bagnacavallo il cardine massimo.


Conferme giungono anche dai rinvenimenti archeologici, fra i quali quello di maggior interesse è il recupero, nel 1817, della stele funeraria di C. Vario lungo uno dei cardini minori alla destra della via per Bagnacavallo. Si tratta di un documento di alto livello qualitativo e di pregio architettonico ed epigrafico. Databile tra il 30 e il 40 d.C., rientra nella tipologia definita a “pseudoedicola” e si compone di una nicchia superiore raffigurante una coppia di busti, maschile e femminile, e di una inferiore con il busto di un giovane. L’iscrizione conserva la memoria del capofamiglia, Caio Vario, della sua sposa, una liberta, e del loro figlio. Nel cortile di Palazzo Sforza, sede del Museo Civico di Cotignola, la stele è conservata assieme ad un’altra epigrafe su lastra in calcare, rinvenuta nel XIX secolo e databile al I sec. d.C., che riporta un’invocazione agli Dei Mani di Caio Rufruno Severo, e ad una tomba alla cappuccina, a testimonianza di un’altra delle tipologie funerarie romane più frequenti.