Bagnara di Romagna
sito pluristratificato
area urbana
ambito culturale romano e altomedievale
secc. III a.C./ XIII d.C.
Quasi certamente di origine romana, l’antico Castrum coincide con il primo nucleo della città, posto nel sito di “Prato di S. Andrea”, fuori dell’attuale centro abitato. Si tratta di un rialzo di terreno di forma ellittica a circa un chilometro a sud-est nei pressi dell’antica via Longa, un importante cardine centuriale romano.
Recuperi di superficie e scavi archeologici, intrapresi per volere dell’Amministrazione comunale, compongono una sequenza di occupazione che dall’epoca tardo-antica arriva al Medioevo, periodo al quale si riferiscono gli elementi strutturali recentemente posti in luce comprendenti anche i resti di un antico ed importante edificio di culto. Presumibilmente, il castrum di Bagnara è stato preceduto da uno di quei vici sorti in pianura a nord della via Emilia per opera delle prime legioni romane, qui giunte nel III sec. a.C. La sua fine risale al 1222 quando, in occasione di una battaglia tra bolognesi, alleati dei faentini, e imolesi, è stato distrutto.


La città di Bagnara di Romagna si trova nella bassa pianura ravennate, un territorio ove ancora adesso sopravvivono evidenti segni dell’antico processo di appoderamento attuato dai Romani attraverso la centuriazione.

Le tracce archeologiche presenti nell’area bagnarese e nel comprensorio immediatamente limitrofo risalgono però anche ad epoca antecedente la dominazione romana. Le testimonianze più antiche - alcuni frammenti ceramici e bronzi - si ascrivono alla fase media e recente dell’età del Bronzo (XVII e XII sec. a.C.) e sono probabilmente da porre in relazione con l’esistenza di villaggi capannicoli ben organizzati dal punto di vista sociale ed economico. Dopo diversi secoli di abbandono in corrispondenza degli episodi finali del periodo eneo, la documentazione riprende con l’avanzata prima età del Ferro, alla quale rimontano i materiali villanoviani rinvenuti nel 1956 nel fondo “Cento”.